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IVA: RIDUZIONE DELL’IMPOSTA PER BREVE PERIODO

1. Il problema dei costi

È una misura che si ipotizza farà parte del progetto di rilancio allo scopo di “innescare il circuito dei consumi”.
Il Premier Conte e il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri sono d’accordo sul fatto che: “Si tratta di una manovra costosa che va ponderata bene, in quanto l’Italia ha avuto molte uscite per combattere il Coronavirus”. Proprio per questo la riduzione dell’imposta sarà limitata nel tempo.
Stando ai calcoli contenuti nella relazione tecnica del decreto Rilancio, il taglio di un solo punto dell’aliquota ordinaria del 22% corrisponde a circa 4,37 miliardi e dell’aliquota ridotta del 10% vale poco meno di 2,9 miliardi.
È evidente che la riduzione avrebbe un peso notevole sui conti pubblici.

 2. Quali sono le opzioni possibili e qual è lo scopo della manovra?

Lo scopo della manovra è quello di favorire le fasce di popolazione o di piccole imprese che più ne hanno necessità – come quella del turismo e della ristorazione nei servizi o dell’auto nell’industria. Vediamo le opzioni possibili:
• passaggio di alcuni beni attualmente al 22%, considerati di larghissimo consumo, nella fascia di aliquota ridotta;
• garantire uno “sconto” sull’Iva per i pagamenti digitali, al fine di combattere l’evasione fiscale e recuperare risorse utili proprio alla riduzione delle tasse.

3.  Come e quando verrà attuata?

La vice ministra dell’economia Laura Castelli ha proposto di farla “per qualche anno insieme a quella strategia già messa in campo dal presidente del consiglio a favore dei pagamenti elettronici”. Una sorta di mega una tantum fiscale, che sarebbe condizionato dall’uso della moneta elettronica.
Il taglio scatterebbe dal prossimo 1° gennaio e – come sottolineato dalla viceministra al Mef Laura Castelli – sarà selettivo e mirato ai settori che sono stati maggiormente colpiti da questa crisi:
• la filiera del turismo e della ristorazione;
• artigianato, all’abbigliamento e all’automobile.
È un’operazione strettamente legata al cashless. A tal proposito il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco è dell’avviso che la riforma del fisco debba essere complessiva e non rivolta a singole imposte. Visco ha sottolineato che “l’evasione, l’illegalità e la criminalità organizzata rappresentano un carico fiscale molto pesante per chi le tasse le paga”.

4.  Il piano tedesco di taglio dell’Iva

L’operazione prende spunto da quanto fatto dalla Germania, dove la cancelliera Angela Merkel, con il maxi piano da 130 miliardi per superare la crisi, ha previsto anche la riduzione dell’Iva dal 19 al 16% per l’aliquota più alta e dal 7 al 5% per quella più bassa per sei mesi a partire dal 1° luglio. Il costo complessivo dell’operazione è di ben 20 miliardi: una cifra cospicua che le casse statali tedesche sono in grado di sostenere tranquillamente.

Avv. Marialetizia Polizzi

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