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Misure di sostegno liquidità per le aziende e le imprese: tutto quello che devi sapere per far ripartire la tua azienda post covid 19

Misure di sostegno alla liquidità: il decreto e le sue condizioni

Lo strumento emergenziale, apportato dal Governo Conte nel tentativo di arginare la crisi economica provocata dall’emerga Covid-19, ha finalmente preso corpo.

Il decreto liquidità elenca le misure adottate a garanzia da parte dello Stato, ponendo una divisione tra 2 tipologie di esse: quelle concesse da SACE Spa e quelle, invece, concesse dal Fondo centrale per le piccole e medie imprese.

1.1 Garanzie Sace Spa

Per assicurare la necessaria liquidità alle imprese con sede in Italia, colpite dall’epidemia Covid-19, Sace Spa concede, da subito e fino al 31/12/2020, garanzie in favore di banche, istituzioni finanziarie nazionali e internazionali o altri soggetti abilitati all’esercizio del credito in Italia che, sotto qualsiasi forma, effettuino finanziamenti alle imprese.

La garanzia, a partire dal momento dell’entrata in vigore del decreto, potrà coprire i nuovi finanziamenti concessi alle imprese (fino all’importo massimo garantito), per capitale, interessi ed oneri accessori.

La percentuale massima di garanzia, funzionale alle dimensioni dell’impresa interessata, è pari al:

  • 90% dell’importo del finanziamento per imprese con meno di 5.000 dipendenti in Italia e valore del fatturato fino a 1,5 miliardi di euro
  • 80% dell’importo del finanziamento per imprese con valore di fatturato tra 1,5 miliardi e 5 miliardi di euro o con più di 5.000 dipendenti in Italia,
  • 70% per le imprese con valore di fatturato superiore a 5 miliardi.

L’impegno finanziario preso dal governo è pari 200 miliardi di euro, di cui almeno 30 destinati al supporto delle piccole e medie imprese – comprendendo, tra queste, anche i lavoratori autonomi e i liberi professionisti, titolari di partita Iva.

Il decreto, inoltre, per le imprese composte da meno di 5.000 dipendenti in Italia e con un ammontare di fatturato inferiore a 1,5 miliardi di euro, ha previsto una forte semplificazione in merito alla procedura di rilascio della garanzia. Per le imprese con fatturato e dipendenti superiori a tali soglie, invece, il rilascio della copertura è subordinato alla decisione del Ministero dell’economia, il quale dovrà tenere in considerazione il ruolo che l’impresa richiedente svolge rispetto a determinati profili ed aree sociali, quali:

  1. contributo allo sviluppo tecnologico
  2. appartenenza alla rete logistica e dei rifornimenti
  3. incidenza sulle infrastrutture
  4. impatto sui livelli occupazionali
  5. peso in ambito di filiera produttiva strategica.

1.2 Soggetti beneficianti, importi e durata

Potranno, quindi, beneficiare della garanzia fornita da Sace Spa le imprese di qualsiasi dimensione, purché, alla data del 31/12/2019 non erano state classificate come imprese in difficoltà o a sofferenza, ai sensi della disciplina bancaria, o che alla data del 29/02/2020 non presentavano esposizioni deteriorate.

Diversamente, le PMI potranno beneficiare della garanzia Sace solo dopo aver esaurito il plafond massimo disponibile, utile ad ottenere le coperture finanziarie da parte del Fondo di garanzia per le PMI.

Inoltre, sono coperti dalle garanzie i finanziamenti erogati entro il 31/12/2020, con durata non superiore a 6 anni, e con la possibilità per le imprese di avvalersi di un pre-ammortamento della durata massima di 24 mesi.

Il finanziamento garantito non potrà, comunque, superare:

  • il 25% del fatturato 2019, come risultante dal bilancio approvato o dalla dichiarazione fiscale,
  • il doppio dei costi del personale dell’impresa relativi al 2019, come risultanti dal bilancio o, se non ancora approvato, dai dati certificati.

Il finanziamento coperto dalla garanzia dovrà essere utilizzato dalle imprese per sostenere costi relativi a personale, investimenti o capitale circolante impiegati in stabilimenti produttivi e attività imprenditoriali localizzati in Italia.

I beneficiari della garanzia dovranno, inoltre, assumere l’impegno di:

  • non approvare la distribuzione di dividendi o il riacquisto di azioni proprie per tutto il 2020,
  • gestire i livelli occupazionali attraverso accordi sindacali.

Infine, il finanziamento non potrà essere utilizzato per sostituire precedenti finanziamenti. La Banca erogante, infatti, dovrà dimostrare che, successivamente alla delibera del finanziamento garantito, l’ammontare complessivo dell’esposizione creditoria nei confronti del soggetto beneficiario risulti superiore a quella esistente prima dell’entrata in vigore del decreto.

1.3 Costi del finanziamento

Vengono definiti, col decreto liquidità, anche i costi della garanzia prestata da Sace.

Nello specifico, le commissioni dovute dalle imprese per il rilascio della garanzia saranno anch’esse in funzione delle dimensioni delle imprese stesse, proprio allo scopo di agevolare maggiormente quelle più piccole.

Quindi, per le piccole e medie imprese le commissioni saranno pari al:

  • 0,25% dell’importo garantito durante il primo anno,
  • 0,50% durante il secondo e terzo anno,
  • 1% durante il quarto, quinto e sesto anno.

Per le imprese di dimensioni superiori, invece, vi saranno commissioni più elevate:

  • 0,50% dell’importo garantito durante il primo anno,
  • 1% durante il secondo e terzo anno,
  • 2% durante il quarto, quinto e sesto anno.
  1. Misure di sostegno alla liquidità: fondo centrale di garanzia per le PMI

Il decreto liquidità ha previsto un forte potenziamento anche per il Fondo centrale di garanzia per le PMI.

Innanzitutto, previa autorizzazione della Commissione Europea, la percentuale di copertura della garanzia diretta è innalzata al 90% dell’importo erogato, con estensione del beneficio anche alle imprese con un numero di dipendenti fino a 499.

Quanto ai costi bancari, anche in tal caso è prevista una loro forte riduzione. Ma non solo.

Infatti, il decreto ha dato possibilità a che la garanzia del Fondo venga richiesta su operazioni già erogate dalla banca, quale soggetto finanziatore, purché si tratti di operazioni richieste da non oltre 3 mesi.

2.1 Importi, condizioni e soggetti beneficiari,

In favore delle imprese danneggiate dall’emergenza Covid-19 come risultante da autodichiarazione, e con ricavi non superiori a 3,2 milioni di euro, il Fondo può concedere una garanzia del 90%, anche cumulabile con altre garanzie a copertura del residuo 10% (concessa dai Confidi o altro soggetto abilitato).

Essa, inoltre, potrà essere rilasciata solo per finanziamenti di importo non superiore al 25% dei ricavi del soggetto beneficiario (come risultante dall’ultimo bilancio depositato o dall’ultima dichiarazione fiscale presentata al momento della domanda di finanziamento).

Infine, allo scopo di fornire pronta liquidità alle imprese in difficoltà, il decreto ha ammesso alla garanzia del Fondo – con copertura pari al 100% e per un importo massimo di 25.000 euro -, i nuovi finanziamenti sia in favore di PMI, che di persone fisiche esercenti attività di impresa, arti o professioni, le cui attività siano stata danneggiata dall’emergenza sanitaria; il tutto, stabilendo i seguenti limiti:

  • l’inizio del rimborso del capitale non avverrà prima di 24 mesi dall’erogazione,
  • l’importo finanziato non sarà superiore al 25% dell’ammontare dei ricavi del soggetto beneficiario, come risultante dall’ultimo bilancio depositato o dall’ultima dichiarazione fiscale.

Per il rilascio della garanzia non vige alcun bisogno di valutazione da parte del Fondo: esso è automatico, oltre che gratuito. La banca potrà, pertanto, erogare il finanziamento con la sola verifica formale del possesso dei requisiti, senza attendere l’esito dell’istruttoria del gestore del Fondo medesimo.

Possono beneficiare della garanzia tutte le piccole e medie imprese, comprese quelle che presentino, alla data della richiesta, esposizioni nei confronti del soggetto finanziatore classificate come “inadempienze probabili” o scadute o sconfinanti deteriorate, purché tali “situazioni” non siano precedenti alla data del 31/01/2020.

Possono, inoltre, beneficiarvi anche quelle imprese che, successivamente al 31/12/2019, siano state ammesse alla procedura di concordato con continuità aziendale, che abbiano stipulato accordi di ristrutturazione o che presentato un piano attestato.

Alla data di entrata in vigore del decreto, però, le loro esposizioni non devono più versare in una situazione che ne determinerebbe la classificazione di “esposizioni deteriorate”, né devono presentare importi in arretrato.

Restano, in ogni caso, escluse le imprese che, ai sensi della disciplina bancaria, si trovino in stato di “sofferenza”.

  1. Misure di sostegno alla liquidità: come utilizzare gli “aiuti” concessi dallo Stato

Avendo, il decreto, garantito alle imprese “disponibilità economica liquida” affinché queste abbiamo la possibilità di far ripartire le loro attività commerciali, quali sono in concreto le azioni che possano davvero garantire una ripartenza?

Senza dubbio, non può esistere una risposta a questa domanda che sia univoca per tutte le attività d’impresa. Vi sono, però, dei “comportamenti” che un imprenditore può seguire per superare questo momento di indubbia difficoltà economica.

Ovviamente, la liquidità promessa dal governo italiano non sarà di istantaneo rilascio; nonostante ciò è possibile già fare un piccolo passo verso la ripartenza, semplicemente pensando a ciò che, in questo momento, si possiede. Pensiamo, ad esempio, ad un imprenditore la cui azienda ha subito gli obblighi di chiusura totale, causa emergenza Covid-19: i dipendenti potrebbero sfruttare quello stesso periodo di chiusura per migliorare conoscenze e competenze nel loro lavoro, mediante corsi di formazione organizzati dall’imprenditore stesso.

Diversamente, le piccole realtà commerciali potrebbero iniziare ad investire nel mondo dell’on-line.

È alquanto lapalissiano sentire frasi come “la mia attività non si presta all’on-line!”. In realtà, con un po’ di creatività – e tanto lavoro – il mondo del commercio digitale è accessibile a tutti.

Il trucco è capire quale servizio dell’attività commerciale che eroghiamo, può essere digitalizzato. Pensiamo ad un negozio di parrucchiere ed estetista: qui il trucco è anticipare, permettendo, ad esempio, a chi ne abbia interesse, di poter prenotare trattamenti estetici, in formula di pacchetti/coupon, ad un prezzo conveniente, per utilizzarlo poi quando “tutto ritornerà alla normalità”.

In tal modo, il piccolo imprenditore sarà stato capace di differenziarsi dai suoi competitors, offrendo un servizio prima degli altri; è stato capace di lanciare un “gancio” al cliente, iniziando a mettere le basi affinché sia lui ad essere ricordato e non, invece, l’imprenditore rimasto nell’ombra.

Per iniziare, non c’è bisogno di un budget elevato. È possibile anche cominciare in maniera del tutto gratuita creando una pagina social (facebook, instagram, youtube o altro) con contenuti e/o messaggi promozionali relativi ai servizi che si intende offrire al cliente.

Successivamente, l’imprenditore può pensare di investire una parte del budget nella creazione di un proprio sito web, che svilupperà e manterrà nel tempo, facendolo diventare anche uno strumento di marketing da usare nel lungo periodo – e, perché no, in concomitanza con la ripresa dell’attività d’impresa off-line.

Va da sé che questi meccanismi utilizzati per iniziare un’attività on-line, debbano offrire una risposta ad una specifica necessità del cliente, secondo il principio classico della domanda-offerta. Di conseguenza, l’imprenditore dovrà essere in grado di individuare i bisogni primari che avranno i clienti al momento della riapertura, e prepararsi a soddisfarli prima e meglio degli altri.

I soldi utilizzati in questo tipo di attività non saranno, quindi, spesi bensì investiti.

Senza dubbio, esporsi vuol dire rischiare, ma se fatto in modo intelligente, vuol dire anche anticipare i propri concorrenti!

  1. Misure di sostegno alla liquidità: conclusioni

Poiché il mondo del lavoro si sta radicalmente modificando andando sempre di più verso la digitalizzazione, questa può essere l’opportunità, anche per chi non ha mai pensato di entrare in questo mondo, di iniziare ad esplorarlo, preparandosi ad un futuro che sarà sicuramente diverso rispetto al presente che abbiamo vissuto fino ad ora.

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