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LE RETI DI IMPRESA – OPPORTUNITA’ O RISCHIO

1. Introduzione

Con lo scoppio della pandemia da Covid-19 le economie mondiali hanno subito una durissima battuta d’arresto, che ha aperto una crisi che si protrarrà per alcuni anni. Imprenditori e professionisti sono dunque chiamati a una sfida importante quella di resistere e sfruttare tutte le opportunità che il mercato e la legislatura offrono. Tra queste ci sono i cosiddetti contratti di rete o reti di impresa.

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2. Cosa sono le reti di impresa e come si costituiscono

Il contratto di rete, o rete di impresa, è un istituto innovativo nel sistema produttivo italiano e si concretizza in un modello di collaborazione tra imprese e/o tra professionisti (anche lavoratori autonomi), che consente di realizzare progetti e obiettivi condivisi, incrementando la capacità innovativa e la competitività sul mercato pur mantenendo l’indipendenza e l’autonomia di ciascuna impresa o professionista.

A livello burocratico il contratto di rete può essere stipulato tra imprese e professionisti senza limitazioni né di forma giuridica (società di capitali, società di persone, imprese individuali, cooperative, consorzi) né di dimensioni e luogo, visto che possono partecipare aziende situate in diverse parti del territorio italiano e imprese estere operative in Italia. Il contratto viene stipulato con un atto pubblico oppure attraverso una scrittura privata autenticata o un atto sottoscritto con la firma elettronica.

A livello giuridico esistono due tipologie di contratto di rete:

– Rete Contratto: è un contratto stipulato tra imprese per condividere uno o più obiettivi e un programma comune. Ma senza dar luogo a un soggetto giuridico autonomo e distinto dalle imprese contraenti. Questo significa che il contratto non è vincolato alla creazione di un fondo patrimoniale comune e di un organo comune. È comunque soggetto all’iscrizione nel Registro delle imprese nella posizione di ciascuna impresa partecipante.

Rete soggetto: è un contratto stipulato tra imprese, dotato di fondo patrimoniale e di organo comune, che acquista soggettività giuridica autonoma iscrivendosi alla Sezione ordinaria del Registro delle imprese ed è quindi obbligato, entro due mesi dalla chiusura dell’esercizio annuale, a redigere una situazione patrimoniale, in quanto soggetto tributario.

3. Opportunità e vantaggi delle reti di impresa

Fare rete significa unire le forze per raggiungere ambiziosi obiettivi comuni che singolarmente non potrebbero essere raggiunti. Uno strumento aggregativo che può consentire un percorso di crescita per micro e piccole imprese mantenendo intatte le individualità. Far parte di un contratto di rete o di una rete di impresa permette, di fatto, a professionisti e imprenditori di poter sfruttare opportunità e vantaggi rilevanti, tra i quali:

  • Ottenere finanziamenti: grazie a questo “cartello”, infatti, si possono ottenere per esempio incentivi economici (sia nazionali sia regionali) ai quali, singolarmente, non si potrebbe accedere. Tra questi ci sono: gli accordi di innovazione; i contratti di sviluppo; i programmi di investimento nelle aree di crisi; i contratti di ricerca con università, enti di ricerca, altre imprese, start up e Pmi innovative;
  • Condividere risorse: l’investimento di gruppo può fare la differenza rispetto a un investimento singolo. Grazie alla condivisione di risorse di tipo economico, infatti, si possono creare sinergie proficue;
  • Sostenere investimenti: la rete d’impresa consente di poter effettuare investimenti cospicui anche se si è una piccola impresa o un piccolo professionista.

4. Rischi e svantaggi delle reti di impresa

Non sempre però le reti di impresa rappresentano la migliore opportunità. Riunirsi in contratti di impresa comporta stare al passo con l’evolversi dei mercati e dell’economia e avere una visione imprenditoriale comune. La rete d’impresa per funzionare, infatti, ha bisogno di una pianificazione ben precisa. Inutile partire con tutte le buone intenzioni del caso se non ci sono: basi solide di partenza, visione comune e obiettivi concordati.

Il rischio di questi contratti, infatti, è che si parta sulle ali dell’entusiasmo e che poi la rete fallisca per insufficienza di pianificazione. Creare e aderire a reti d’impresa comporta dei rischi e il fallimento è sempre dietro l’angolo se non si ha una visione chiara di ciò che si vuole portare avanti. I fattori che possono mettere a rischio la buona riuscita di una rete d’impresa sono:

Mancanza di leadership: qualsiasi aggregazione di imprese e/o professionisti deve avere una guida, un team ristretto che conduca la rete verso gli obiettivi prefissati. Non si può fare gioco di squadra senza un allenatore;

Mancanza di programmazione: è fondamentale pianificare e analizzare, in via preliminare, obiettivi e percorso del contratto di rete prima che questo venga costituito;

Mancanza di risorse: che siano essere competenze, tempo o investimenti, le reti d’impresa non funzionano se mancano le risorse. Questo significa che prima di dar vita a un contratto d’impresa servono competenze manageriali per sviluppare i meccanismi della rete, risorse di tempo da investire e risorse economiche sulle quali avviare la rete.

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Novella Toloni

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