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ARRIVA L’ISCRO: L’AIUTO FINO A 800 EURO AL MESE PER I TITOLARI DI PARTITA IVA

1. Legge di Bilancio 2021: ecco le principali novità per famiglie, lavoratori e imprese

Si chiama Iscro (Indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa); è un aiuto su cui potranno contare nel triennio 2021-2023, i liberi professionisti con partita Iva iscritti in via esclusiva alla gestione separata dell’Inps – non pensionati – “che registrino un calo di di fatturato di almeno 50% rispetto alla media del fatturato del triennio precedente” afferma il viceministro dell’Economia, Laura Castelli. 

Si tratta di un contributo di importo compreso tra 250 e 800 euro mensili erogato per sei mesi, che non concorre alla formazione del reddito. Il sostegno al reddito sarà introdotto in fase sperimentale per il triennio 2021-2023 per i 300mila iscritti alla gestione separata dell’Inps.

2. I requisiti per beneficiare dell’aiuto

Per accedere alla misura, occorre rispettare quattro requisiti:

  • aver prodotto un reddito inferiore al 50% della media dei redditi prodotti nei tre anni precedenti;
  • aver dichiarato un reddito inferiore a 8.148 euro;
  • avere aperto la partita Iva da almeno quattro anni;
  • essere in regola con il versamento dei contributi.

Per fare un esempio: per il 2021 si dovrà considerare il reddito 2020, che dovrà essere meno del 50% della media di quelli del triennio 2017-2019.

3. Come richiederlo: modalità e tempistiche

L’aiuto dovrà essere chiesto dall’interessato all’Inps, autocertificando i redditi che verranno poi verificati tramite l’Agenzia delle Entrate. La richiesta dovrà essere inoltrata entro il 31 ottobre di ogni anno e l’indennità verrà erogata dall’istituto di previdenza fino a esaurimento della copertura finanziaria prevista (70,4 milioni di euro nel 2021 che poi decrescono fino a 3,9 milioni nel 2024).

Ecco i principali limiti dell’Iscro:

  • non può essere utilizzata come ammortizzatore sociale a seguito di cessazione dell’attività, perché la chiusura della partita Iva mentre si percepisce il contributo determina la cessazione dello stesso e l’obbligo di restituzione;
  • può essere richiesta una sola volta nel triennio;
  • non è cumulabile con il reddito di cittadinanza.

L’operazione comporta l’incremento dell’aliquota contributiva dei liberi professionisti della gestione separata di 0,26 punti percentuali nel 2021 e di 0,51 punti nel 2022 e 2023.

L’erogazione dell’Iscro è abbinata alla partecipazione a corsi di aggiornamento professionale i cui criteri e modalità devono essere individuati con decreto ministeriale entro il 2 marzo 2021.

È compito del ministero del Lavoro monitorare annualmente l’attuazione di questo strumento al fine di valutarne gli effetti “sulla continuità e la ripresa delle attività dei lavoratori autonomi” e proporre eventuali modifiche.

4. A quanto ammonta e come viene calcolato il contributo

Non è ancora fissato l‘importo dell’Iscro. Il ministero dell’Economia sta valutando tra un sussidio che va dai 250 euro agli 800 euro mensili.

L’importo dell’indennità viene calcolato secondo quanto indicato, in modo poco chiaro, nel comma 391: è il 25% su base semestrale dell’ultimo reddito certificato dall’Agenzia delle Entrate, ed è erogato per sei mensilità. Quindi, ipotizziamo che un professionista nel 2017-2019 abbia avuto un reddito medio di 20mila euro e nel 2020 sia sceso a 8.000. L’indennità sarà pari a 20.000/2 (base semestrale) = 10.000 /4 (cioè il 25%) = 2.500/6 (i mesi di fruizione) = 416,66 euro mensili per un semestre. Importo compreso tra il minimo e il massimo ammessi (250 e 800 euro).

Avv. Marialetizia Polizzi

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