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LA DETASSAZIONE IRPEF 10% SU PREMI AI DIPENDENTI

1. I premi di produttività 2020

L’importo detassabile dei premi produzione è stato aumentato grazie alle novità introdotte dalla Legge di Bilancio.

premi di produzione erogati dall’azienda ai lavoratori del settore privato, beneficiano di una tassazione agevolata al 10% se fino a 3 mila euro, aumentata a 4 mila euro se i lavoratori attivamente partecipano all’ svolgimento e all’organizzazione del lavoro. 

2. La detassazione premi produttività 2020: importi bonus premio di produzione

Per prima cosa andiamo a vedere le novità circa i nuovi importi di detassazione dei premi produttività.

La precedente Legge di Bilancio, come dicevamo poc’anzi, è intervenuta ad aumentare la soglia entro la quale il premio di produzione erogato dall’azienda al lavoratore, ottiene una detassazione del 10% rispetto alla tassazione ordinaria IRPEF.

nuovi importi del bonus premi produttività, sono:

  • Premi di produzione fino a 3.000 euro detassazione al 10%;
  • Premio di produzione fino a 4.000 euro detassazione 10% nel caso in cui vi sia il completo coinvolgimento dei lavoratori nell’organizzazone aziendale.

Qualora però, il lavoratore beneficiario anziché beneficiare di un premio in denaro preferisca trasformarlo in misure di welfare aziendale, allora è prevista la detassazione totale del premio produttività.

L’altra novità, invece, riguarda l’aumento della platea dei beneficiari del bonus premi produttività che sempre grazie alla precedente Legge di Bilancio è aumentata da 50 mila a 80 mila euro di reddito lordo.

3. Cosa sono i Bonus produzione, come funzionano e a chi spettano?

I premi di produttività, sono delle integrazioni alla normale retribuzione previste dal CCNL. Tali integrazioni, sono chiamate appunto premi di produttività, premi di partecipazione agli utili aziendali o premi di risultato, e sono decisi a livello aziendale a seconda dei risultati conseguiti nella realizzazione di programmi concordati tra le parti, aventi come obiettivo incrementi di produttività. 

I premi di produttività spettano ai lavoratori dipendenti titolari di contratto di lavoro subordinato a tempo determinato o indeterminato, che in base al contratto aziendale, hanno incrementato la produttività, la qualità, la redditività, l’innovazione nella propria azienda.

I premi di produzione funzionano in base a quanto previsto dalla vigente normativa, ovvero sulle somme erogate dal datore di lavoro come premio di produzione, va applicata un’aliquota sostitutiva dell’IRPEF e delle addizionali regionale e comunale pari al 10%. Ora quello che è cambiato dal 2017, non è come funziona il premio di produzione quanto l’aumento della soglia di detassazione dei premi dei premi stessi.

Per i lavoratori che convertono il bonus produttività in denaro a misure di welfare aziendale, è prevista la detassazione totale.

4. Cos’è e come funziona il bonus produttività 2020?

Il bonus produzione 2020 è una alternativa al premio produzione “in denaro” che dà la chance al dipendente di utilizzare il relativo valore esentasse, in voucher da usare per i sevizi di welfare come possono essere la retta dell’asilo, baby sitter, badante, centri estivi e via discorrendo.

La possibilità di trasformare il premio di produttività in denaro nelle cosiddette misure di welfare aziendale, è previsto dal comma 4 dell’art. 51 del TUIR che elenca i beni o i servizi che possono essere concessi ai dipendenti come benefit aggiuntivi come le autovetture ad uso promiscuo, prestiti a tasso agevolato, alloggi etc.

Dal 2017, i beni ed i servizi di welfare aziendale inclusi, e quindi che beneficiano della detassazione totale, sono:

  • l’alloggio;
  • l’auto;
  • i finanziamenti a tasso agevolato;
  • i servizi di trasporto ferroviario gratuito;
  • la previdenza complementare;
  • l’assistenza sanitaria integrativa;
  • gli investimenti in azioni. 

Pertanto, dipendenti che scelgono di convertire il premio di produttività con una di queste opzioni, avranno diritto a fruire di un premio esentasse che non concorre alla formazione del tetto massimo per il calcolo delle esenzioni.

Inoltre, sempre a partire dal 2017, i contributi e i premi versati dal datore di lavoro per le polizze long term care e dread disease, per non autosufficienza e malattie gravi, non saranno considerati imponibili. 

I servizi e i beni di welfare aziendale erogati al lavoratore, possono anche essere estesi agli altri componenti del nucleo familiare del lavoratore beneficiario del premio che può quindi essere trasformato in borse di studio da erogare a favore dei figli.

5. I beneficiari del bonus e la sua concessione “in denaro o in voucher”

I beneficiari sono i dipendenti con contratto di lavoro subordinato a tempo determinato o indeterminato, che in base al contratto aziendale, hanno incrementato la produttività.

Il bonus produttività, prevede una aliquota agevolata al 10% sui premi di produzione, pertanto la tassazione non segue il meccanismo degli scaglioni IRPEF da applicare al reddito, ma un’aliquota al 10%.

Il bonus produttività spetta a tutti i dipendenti che ricevono un premio di risultato, o di produzione, dalla propria azienda.

Come noto azienda e  sindacati fissano degli obiettivi da raggiungere e se il dipendente li raggiunge scatta un premio produzione fino a 4000 euro l’anno tassati al 10%: come già anticipato, non secondo gli scaglioni IRPEF 2020 sul reddito.

Elisa Turini

Consulente del Lavoro

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