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assegno unico universale

Assegno Unico Universale: a chi spetta e quanto aumenterà nel 2023

Con l’inizio del 2023, secondo le novità del disegno di legge di Bilancio, è previsto un generalizzato aumento degli importi erogati a titolo di assegno unico universale alle famiglie con bimbi piccoli o numerose. Non sarà inoltre necessario fare una nuova richiesta per proseguire nella percezione dell’assegno unico a meno che non ci siano variazioni dei requisiti di spettanza del nucleo familiare. Qual è l’incremento dell’importo nel 2023?

 Il disegno di legge di Bilancio 2023 prevede che, a decorrere dal 1° gennaio, per ciascun figlio di età inferiore a un anno, gli importi erogati a titolo di Assegno Unico Universale (AUU) sono incrementati del 50%. Il medesimo incremento viene riconosciuto anche per i nuclei con tre o più figli per ciascun figlio di età compresa tra uno e tre anni, per livelli di ISEE fino a 40.000 euro

Assegno unico e universale

L’assegno unico e universale per i figli a carico è la misura assistenziale di base per le famiglie, che prevede il riconoscimento di un importo esente da imposizione fiscale, determinato in base alla condizione economica del nucleo familiare e alla composizione dello stesso.

L’assegno è erogato ai richiedenti aventi diritto, a far data dal 1° marzo 2022, in parti uguali a chi esercita la responsabilità genitoriale, salvo quanto previsto, con riguardo all’ipotesi di affidamento esclusivo, nomina di tutore e presentazione della domanda da parte dei figli maggiorenni.

L’assegno spetta ai nuclei familiari per ogni figlio a carico:

  • minorenne (e dal settimo mese di gravidanza per i nuovi nati);
  • maggiorenne fino al compimento dei 21 anni, a condizione che il figlio frequenti un corso di formazione scolastica o professionale o un corso di laurea, svolga un tirocinio ovvero un’attività lavorativa e possieda un reddito complessivo inferiore a 8.000 euro annui, sia registrato come disoccupato e in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego, svolga il servizio civile universale;
  • con disabilità a carico, senza limiti di età.

E’ stato recentemente chiarito che, a partire dal prossimo anno, non sarà necessario fare nuova domanda per proseguire nella percezione dell’assegno unico a meno che non ci siano variazioni dei requisiti di spettanza del nucleo familiare, quali ad esempio:

  • aumento del numero di figli,
  • raggiungimento dell’età massima di accesso (22 anni)
  • variazione significativa dell’Isee per modifica di reddito o del patrimonio del nucleo familiare.

Incremento dell’importo nel 2023

L’importo erogato a titolo di assegno unico universale a partire dall’anno 2023 viene incrementato, per il primo anno di vita dei figli e per i figli fino a 3 anni di età, in presenza di redditi ISEE fino a 40.000 euro per i nuclei con tre o più figli. E’, inoltre, reso strutturale l’incremento dell’AUU previsto per i disabili nella misura transitoriamente prevista limitatamente all’anno 2022.

Si tratta delle maggiorazioni previste nella misura del:

  • 50% nel primo anno di vita del figlio;
  • 50% per le famiglie con almeno 3 figli e valori ISEE fino a 40.000 euro, per i soggetti fino a 3 anni compiuti (e con età pari o superiore a un anno).

L’attuale misura dell’assegno prevede il riconoscimento di un importo pari a 175 euro mensili in misura piena per un ISEE pari o inferiore a 15.000 euro, che si riduce gradualmente per livelli di ISEE superiori fino a raggiungere un valore pari a 50 euro in corrispondenza di un ISEE pari o superiore a 40.000 euro (o in mancanza di ISEE).

La novità di prossima entrata in vigore determina un aumento, per ciascun minore, fino a 1 anno di vita, degli importi spettanti che vanno, sulla base degli importi 2022, da 87,5 euro al mese nel caso di ISEE inferiori a 15 mila euro (50%*175) a 25 euro al mese (50%*50) nel caso di ISEE uguali o superiori a 40mila euro. Questo incremento verrebbe riconosciuto fino ai 3 anni compiuti, ma solo a partire dal terzo figlio in poi e per valori ISEE fino a 40.000 euro:

  • per ciascun figlio di età inferiore a 1 anno;
  • per ciascun figlio di età compresa tra 1 e 3 anni, per le famiglie con almeno 3 figli e in presenza di redditi ISEE fino a 40.000 euro.

Misure che diventano strutturali

Diventano strutturali e sono dunque riconosciute sine die:

  • la previsione del riconoscimento dell’importo base dell’AUU per ciascun figlio con disabilità a carico senza limiti di età; le maggiorazioni dell’AUU per ciascun figlio maggiorenne con disabilità e fino al compimento dei 21 anni di età (art. 38 del decreto-legge 21 giugno 2022, n. 73 convertito con modificazioni dalla L. 4 agosto 2022, n. 122).

N.B: tali maggiorazioni sono applicate sulla base della condizione di disabilità come definita ai fini ISEE e sono pari a 105 euro mensili in caso di non autosufficienza, a 95 euro mensili in caso di disabilità grave e a 85 euro mensili in caso di disabilità media.

Viene resa strutturale anche l’applicazione dell’incremento di 120 euro al mese della maggiorazione prevista nel caso di nuclei con almeno un figlio a carico con disabilità, con ISEE non superiore a 25.000 euro e che hanno effettivamente percepito nel 2021 l’assegno per il nucleo familiare.

Si prevede inoltre stabilmente che:

  • dall’anno 2023, per ciascun figlio con disabilità maggiorenne fino al compimento del ventunesimo anno di età sia prevista una maggiorazione pari a 80 euro mensili;
  •  dall’anno 2023, per ciascun figlio con disabilità a carico di età pari o superiore a 21 anni sia previsto un assegno dell’importo pari a 85 euro mensili e spettante: in misura piena perun ISEE pari o inferiore a 15.000 euro e, per livelli di ISEE superiori, da ridurre gradualmente fino a raggiungere un valore pari a 25 euro in corrispondenza di un ISEE pari a 40.000 euro.

Laura Aloisi

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