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crediti di imposta

Compravendita crediti di imposta: beneficio fiscale

Si sente spesso parlare di crediti di imposta, spesso in correlazione alle agevolazioni fiscali legate ai diversi bonus e superbonus introdotti nel nostro Paese. Vediamo di cosa si tratta e perché sotto alcuni aspetti si configura come una possibilità e un’opportunità per i contribuenti sia consumatori finali sia imprese. Vediamo insieme di cosa si tratta.

Che cos’è il credito di imposta

È un qualsiasi credito che il contribuente vanta nei confronti dello Stato, nonché una misura agevolativa assegnata dallo Stato per favorire specifici investimenti a determinati settori economici in situazioni di difficoltà.

È uno strumento di natura tributaria che si presenta come un vantaggio per il titolare, persona fisica o giuridica, nei confronti dello Stato. Il titolare di un credito d’imposta può usufruire di tale strumento sotto forma di riduzione sulle imposte ovvero in compensazione con altri tributi, fino alla possibilità di poterlo cedere ad altri soggetti.

Generalmente si può parlare di fruizione del credito di imposta in via

Diretta: tramite dichiarazione dei redditi.

Indiretta: in compensazione tramite F24 o tramite cessione del credito.

La differenza tra credito d’imposta e agevolazione fiscale

Con il Covid-19, la giurisdizione ha introdotto diverse tipologie di credito d’imposta in aggiunta a quelli già esistenti. Da una piccola analisi effettuata e per semplicità di informazioni è possibile distinguere questo beneficio fiscale in due macroaree:

  • Crediti di imposta collegati agli acquisti effettuati dal soggetto impresa in vista di un miglioramento o investimento aziendale, per esempio, l’investimento nel campo della formazione, l’acquisto di beni strumentali, la sicurezza sul lavoro, il 4.0. Molti di questi crediti richiedono un’analisi attenta per la valutazione dei requisiti e la possibilità di ottenimento e fruizione dello stesso tramite il modello F24. Basta collegarsi al sito del Mise e qui viene illustrata la normativa aggiornata in base alla tipologia del bene di cui si vorrebbe richiedere l’agevolazione.
  • Agevolazioni fiscali introdotte dal Governo sottoforma di bonus come per esempio il bonus mobilità, vacanze, mobili, ecobonus, bonus ristrutturazioni, Superbonus 110% e molti altri. E sono proprio queste forme di agevolazione su cui oggi focalizzeremo l’attenzione, nonché sul cosiddetto mercato dei crediti d’imposta promosso con la piattaforma Sibonus di Infocamere.

In questo secondo caso, va fatta una distinzione tra le diverse misure agevolative promosse e che hanno originato il credito d’imposta:

DETRAZIONE: il committente paga l’importo intero dei lavori all’impresa che ne effettua i lavori. È una misura agevolativa diretta in quanto è possibile usufruirne tramite la propria dichiarazione dei redditi e va a diretta riduzione dell’eventuale imposta da pagare.

SCONTO IN FATTURA: il committente paga solo in parte l’importo dei lavori all’impresa che ne effettua i lavori e sarà poi quest’ultima a poter utilizzare il credito mediante compensazione in F24 o cederlo a terzi.

CESSIONE DEL CREDITO: il beneficiario decide di:

*cedere il credito d’imposta all’impresa che ha effettuato i lavori

*oppure a un istituto di credito o a un altro intermediario finanziario.

L’impresa che acquisisce il credito lo può utilizzare per compensare i propri debiti tributari con le stesse modalità che spettavano al primo beneficiario.

Mercato dei crediti di imposta (acquisto e vendita con annessi vantaggi e svantaggi)

Grazie al Decreto Rilancio è nato il mercato dei cosiddetti crediti fiscali, che inizialmente ha visto come protagonisti le banche e Poste Italiane.

Abbiamo lo scenario in cui il credito viene ceduto agli intermediari finanziari restituendo la liquidità al cedente seppur con l’applicazione di una commissione nella fase dell’operazione in favore degli istituti di credito. Come ben sappiamo le banche e Poste Italiane hanno rallentato questo processo riducendo o non accettando eventuali altri crediti.

ATTENZIONE – Questa condizione si potrebbe tradurre in opportunità in quanto si ha la possibilità ad acquisire un credito fiscale di valore nominale più alto rispetto al prezzo che si va a pagare. Basta consultare la piattaforma Sìbonus, promossa da Infocamere che è un vero e proprio mercato di compravendita di crediti d’imposta.

Da un lato c’è il soggetto proprietario del credito e dall’altro l’acquirente che ne può avere un vero e proprio vantaggio fiscale, il cosiddetto “beneficio fiscale” nell’acquisizione.

La possibilità di cessione dei crediti fiscali è prevista dall’articolo 121 del Decreto rilancio. Si tratta di una facoltà riconosciuta a chi ha commissionato interventi di manutenzione sul proprio immobile e ha diritto alle relative detrazioni fiscali.

Le detrazioni che possono essere oggetto di cessione del credito sono le seguenti:

  • Detrazione per ristrutturazione edilizia (50%)
  • Ecobonus ordinario (50% e 65%)
  • Sismabonus ordinario (50%, 70% e 80%)
  • Bonus facciate (nel 2021 90%, nel 2022 60% e dal 2023 abolito)
  • Superbonus (110% per le spese 2020, 2021 e 2022 mentre adesso è ridotto al 90% per le spese 2023).

Ci troviamo di fronte a due possibilità:

  1. Il committente paga all’impresa le ristrutturazioni e poi cerca un acquirente interessato al suo credito d’imposta (cessione del credito secondo l’art. 121 comma 1 lettera b)
  2. Il committente paga all’impresa le ristrutturazioni solo l’importo al netto del credito d’imposta (sconto in fattura secondo l’art. 121 comma 1 lettera a).

Vantaggi e svantaggi

Poniamoci nell’ottica del VENDITORE del credito.

Vantaggi:

  • Ottenimento liquidità immediata e anticipata;
  • Reinvestimento delle risorse monetarie proprie in eventuali nuovi progetti;
  • Acquisizione di nuove attrezzature e macchinari

Svantaggi:

  • Cessione di un credito ad un prezzo più basso rispetto al valore nominale dello stesso

Poniamoci nell’ottica del COMPRATORE del credito d’imposta.

Vantaggi:

  • Investimento nel medio/lungo periodo;
  • Rendimento evidente rispetto a quelli presenti sul mercato e proposti da istituti di credito.

Svantaggi:

  • Esborso monetario anticipato;
  • Commissioni sul credito ceduto da parte degli istituti finanziari, che variano in base agli accordi.

Crediti di imposta: convenienza ad acquistarli e beneficio fiscale

La convenienza ad acquistare dei crediti d’imposta si ravvisa nel beneficio fiscale che ne può scaturire da vari fattori:

  • Acquisizione ad un prezzo più basso rispetto al valore nominale: quindi si ha la possibilità di compensare più imposte e pagarne meno.

esempio:

credito fiscale ha un valore nominale di 120.000 euro
il corrispettivo pagato per l’acquisizione è di 100.000 euro
risparmio di 20.000 euro

  • Buona pianificazione fiscale, magari effettuando un previsionale su base quinquennale in quanto questi crediti possono essere compensati tramite modello F24 in modo costante nel tempo che coincide con l’orizzonte temporale della detrazione. Infatti, se si acquistano crediti fiscali collegati a:
    • Superbonus, il credito è da utilizzare in 4 anni
    • Sismabonus ordinario, il credito è da utilizzare in 5 anni
    • Bonus minori (es. bonus facciate) il credito è da utilizzare in 10 anni.

      Le rate annuali devono essere costanti e uguali. Se non si effettua uno studio a monte si rischia di perdere il beneficio per incapienza d’imposta.

esempio: Si acquista un credito fiscale la cui agevolazione può essere fruita in 5 anni di imposta, vediamo l’impatto sul risparmio fiscale

detrazione fiscale in 5 anni

credito fiscale acquisito = 120.000 euro

     24.000            24.000            24.000            24.000           24.000

|—————|—————|—————|—————|—————|

0                  1                   2                  3                   4                    5

     20.000             20.000             20.000           20.000            20.000

prezzo pagato = 100.000 euro

risparmio fiscale = 20.000 euro

     4.000               4.000               4.000             4.000              4.000

|—————|—————|—————|—————|—————|

0                 1                    2                   3                  4                   5

Alla luce di questo si nota come è possibile compensare lo stesso debito tributario a fronte di un esborso monetario più basso, nonché di 4.000 euro in base all’esempio esposto.

  • Acquisizione del credito pro-soluto (escludendo naturalmente i casi di frode, truffe). L’art. 121 Decreto Rilancio ha espressamente previsto che committente e acquirente rispondono solidalmente solo in caso di concorso nelle violazioni.
    Anche l’AdE si è espressa con varie circolari (Circolare 23E del 23.06.2022 e Circolare 33E del 06.10.2022) giungendo alla conclusione che l’acquirente deve agire secondo diligenza ed eventualmente segnalando la possibilità di frode da parte del committente.

  • Garanzia connessa alla vendita del credito. Interventi come il superbonus 110% portano con sé una duplice certificazione:
    • ASSEVERAZIONE DEL TECNICO, che è un professionista abilitato, per esempio un Ingegnere o un Architetto.
    • VISTO DI CONFORMITA’ da parte di un Dottore Commercialista.

      Questa doppia certificazione renderebbe più sicura l’acquisizione del credito d’imposta.

Crediti di imposta: Cosa fare prima di acquistare uno

  1. ritagliare un orizzonte temporale di investimento;
  2. valutare la convenienza del credito in base al recupero negli anni;
  3. esaminare la fattibilità dell’investimento;
  4. pianificare l’azione da compiere in base alla propria capienza Irpef/Ires;
  5. ogni altra valutazione che ne rende efficace l’analisi e la progettualità.

Quali debiti tributari compensare

Può essere compensata qualsiasi somma pagabile tramite il modello F24, si veda:

  • art. 17, comma 2 del decreto legislativo n. 241 del 1997;
  • se previsto da un decreto ministeriale;
  • se è previsto da una norma di rango primario.

Esempi più comuni sono: Irpef, addizionali regionali all’Irpef, addizionali comunali all’Irpef, IVA, IRAP, IRES, tasse sulle concessioni governative e altri da valutare in base alla natura dell’agevolazione e del debito tributario.

Dott.ssa Francesca Cuomo

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