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COS’E’ E COME FUNZIONA UN CONSORZIO

1. Introduzione

Fare squadra, fare rete. Sono sempre di più le aziende che, vista la profonda crisi economica che l’Italia e il mondo intero stanno attraversando, stanno pensando di unire le forze per rimanere attivi sul mercato e raggiungere nuovi obiettivi. Tra gli strumenti che l’imprenditore può sfruttare per massimizzare la rete c’è il Consorzio.

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2. Cos’è il Consorzio

A dare la definizione di cos’è il Consorzio è il Codice Civile che, nell’articolo 2602, definisce: “Con il contratto di consorzio più imprenditori istituiscono un’organizzazione comune per la disciplina o per lo svolgimento di determinate fasi delle rispettive imprese“. In sostanza si tratta di un’istituzione che permette alle imprese, di natura economica, di unirsi e collaborare per operare al meglio sul mercato, seguendo obiettivi e finalità comuni, e massimizzare i risultati. Ciascuna impresa conserva dunque la propria identità e individualità, ma alcune fasi del processo produttivo sono disciplinate dalle regole comuni del consorzio.

I partecipanti a un consorzio sono imprese e imprenditori che svolgono la stessa attività o attività collegate. E’ il caso dei consorzi agricoli che sono composti da imprenditori che operano nello stesso settore di attività. Tuttavia, ci possono essere anche dei consorzi misti che coinvolgono, oltre alle imprese anche enti pubblici e privati, come le associazioni di categoria o le camere di commercio.

Il consorzio rientra a tutti gli effetti nella categoria dei “contratti plurilaterali con comunione di scopo”, cioè contratti con più parti che insieme perseguono un obiettivo comune, condiviso e stabilito sin dal principio. Per questo organizzazione e forma sono regolati dal codice civile che né stabilisce anche tipologie e funzionamento.

3. Tipologie di consorzi

Quando si parla di consorzi è opportuno chiarire che esistono diverse tipologie di consorzi regolate in modo differente dal codice civile:

  • consorzio con attività esterna: è quel consorzio la cui organizzazione dei consorziati è destinata ad attività rivolte anche verso l’esterno e che lo mettono in relazione con soggetti terzi non necessariamente affiliati al consorzio. Generalmente implica la creazione di un ufficio al quale facciano capo i conseguenti rapporti giuridici. Il consorzio con attività esterna, pur rimanendo privo di personalità giuridica, assume i connotati di centro di rapporti giuridici autonomi e assume, per questo, la responsabilità, garantita dal fondo consortile, dei contratti stipulati in nome proprio, assumendone anche il rischio, di natura extracontrattuale, derivante dalla gestione di un’attività imprenditoriale;
  • consorzio interno: è quel consorzio i cui partecipanti (imprenditori e imprese) regolamentano le loro attività e le fasi delle imprese consorziate. Il contratto può essere stipulato solo tra imprenditori e redatto in forma scritta (pena nullità) e contenere le indicazioni previste dall’articolo n° 2603 (oggetto e durata, sede dell’ufficio, obblighi e contributi dovuti dai consorziati, casi di recesso ed esclusione, sanzioni e obblighi). Senza diversa indicazioni, il contratto di consorzio ha una durata di 10 anni.

4. Come si costituisce un consorzio e come funziona

Come già spiegato in precedenza, il consorzio rappresenta un contratto che viene stipulato da più imprenditori con lo stesso obiettivo. Per creare un consorzio dalle basi occorre seguire uno specifico iter burocratico che sintetizzeremo così:

Scelta della tipologia di consorzio: scegliere la tipologia di consorzio a cui aderire, quindi con attività interna oppure con attività esterna;

Deposito dell’atto costitutivo: il contratto di costituzione del consorzio deve essere redatto in forma scritta (pena l’annullamento) – anche in assenza di un notaio – sotto forma di scrittura privata solo nel caso di consorzio con attività interna. Se si costituisce un consorzio con attività esterna, invece, occorre depositare l’atto costitutivo presso il Registro delle Imprese entro trenta giorni. Il contratto deve inoltre prevedere necessariamente le attribuzioni e i poteri degli organi chiamati a gestire o a rappresentare il consorzio;

Creazione del fondo consortile: un consorzio si deve dotare di un fondo che viene costituito con i contributi dei consorziati e dai beni acquistati attraverso questi contributi. Il fondo rappresenta il patrimonio autonomo del consorzio;

Regime fiscale e adempimenti: i consorzi hanno un proprio regime fiscale che varia a seconda della tipologia (interno o esterno). Per questo sono tenuti ad adempiere agli obblighi fiscali come l’iscrizione alla Camera di Commercio e l’apertura di una partita IVA presso l’Agenzia delle Entrate, e all’iscrizione all’INPS.

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Non è possibile ricondurre il consorzio a un’unica disciplina fiscale. Quest’ultima dovrà essere adeguatamente studiata a seconda del tipo di consorzio e della sue finalità. Myaccounting.it può aiutarti. Riceverai supporto durante l’intera procedura e avrai un consulente a te dedicato pronto a fornirti aiuto e informazioni in qualsiasi momento. Richiedi la tua consulenza.

Novella Toloni

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