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reddito di base universale

Arriva il reddito universale: 1700€ al mese. Ecco a chi e come ottenerlo

Reddito universale: è possibile prendere 1700 € al mese senza nessun requisito o limite. Alcuni lo stanno già prendendo. Possiamo richiederlo anche noi?

Io sono Carlo Alberto Micheli, Avvocato e Dottore Commercialista, e in questo articolo voglio vedere insieme a te:

  • Che cos’è il reddito di base universale?
  • In Che cosa consiste il reddito di base universale
  • Quando ci sarà il reddito universale
  • Come e chi potrà ottenere il reddito universale di base

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Che cos’è il reddito di base universale?

Un reddito di base universale (UBI) un pagamento mensile cash incondizionato ricevuto da tutti, indipendentemente dall’età, dal reddito o dall’occupazione, per coprire i costi di base della vita e consentire a tutti di esser parte della società.

Lo scopo di questa proposta europea di iniziativa popolare è quello di conseguire l’obiettivo comune secondo cui i membri dell’Europa devono garantire regimi di previdenza sociale efficienti e sostenibili. Combattere le disuguaglianze riducendo le disparita tra i diversi e vasti territori e rafforzando la coesione economica e sociale del vecchio continente.

Per promuovere l’iniziativa popolare erano necessarie 1 milione di firme. Nel periodo compreso tra il 25 settembre 2020 e il 25 Giugno 2022 ne sono state raccolte più di 1,100 milioni. Tante anche provenienti dall’Italia.

Reddito universale: In che cosa consiste?

Il Reddito di Base universale consiste in un versamento mensile di una cifra tra le 1000 e le 1700 euro senza limiti o requisiti. Universalità si basa proprio su questo, l’assenza di requisiti specifici per farne domanda. Superare quindi l’idea del lavoro per sopravvivere a favore del recupero del tempo per le persone.

Alla pagina iniziative presente sul sito delll’unione europea si possono leggere gli scopi del reddito universale e quali sono i suoi criteri. Ne vengono evidenziati quattro:

  • È universale perché viene versato a tutti e senza requisiti. Non ci sono limiti di reddito, di risparmio o patrimonio. Ogni persona ha il diritto a ricevere il reddito di base universale e per questo è incondizionato e dovrebbe essere garantito in tutta l’Unione Europea;
  • Individuale, vuol dire che chiunque ha il diritto al reddito di base universale indipendentemente dallo stato civile, dalla forma di convivenza o dalla configurazione familiare;
  • È incondizionato in quanto diritto umano e non è soggetto a nessuna condizione preliminare, inoltre non si devono svolgere attività lavorative o socialmente utili per poter mantenere il reddito attivo;
  • Sufficiente perché l’importo deve consentire un tenore di vita dignitosa. L’Europa dovrebbe prevenire la povertà attraverso il reddito di base universale e quindi garantire un importo superiore alla soglia di povertà.

Quando ci sarà il reddito universale

Raccolte le firme necessarie per l’iniziativa, che secondo i promotori sarà in grado di sconfiggere la povertà, questa proposta dovrà essere discussa dal parlamento europeo.

Però qualcuno ha deciso di non aspettare e di farsi promotore dell’iniziativa. Si tratta del GALLES, il quale attraverso un esperimento ha offerto a un gruppo di 500 cittadini di 18 anni una cifra di circa 1800 euro al mese per un anno, cosi da verificare la fattibilità di un intervento di tale portata.

La fattibillità dal mio punto di vista non va misurata solo dalla copertura finanziaria, a dir poco apocalittica per le casse di uno stato, se non attraverso misure “staliniste” di redistribuzione dei redditi quanto dalle ripercussioni in termini sociali sui partecipanti nonché economici sul mercato del lavoro. Per non parlare di esternalità negative in inflazione e politiche dei prezzi.

Potremmo esser tutti più poveri con 1700 euro in più di fatto vanificando tutte le intenzioni.

Come e chi potrà ottenerlo

Secondo l’intenzione dei proponenti dovrebbe spettare a tutti incondizionatamente. Credo che le discussioni invece porteranno a fissare dei requisiti, un po’ per come avviene sul reddito di cittadinanza in Italia, ma anche per i similari negli altri paesi di Europa.

La sfida sarà quella di affrontare le distorsioni sul mercato del lavoro, se queste ci sono. Oltre la propaganda e oltre i pregiudizi.

Avv.Carlo Alberto Micheli

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