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Regime ordinario e di trasparenza. Guida alla scelta

Conoscere le caratteristiche del regime di tassazione ordinario e di quello di trasparenza è molto importante per scegliere la tipologia più conveniente per la propria azienda. I due regimi fiscali, infatti, sono molto diversi e si applicano con condizioni ben precise, e la scelta di uno o dell’altro può determinare un importante risparmio fiscale.

Alcuni tipi di società sono obbligate ad adottare un regime invece dell’altro e quindi non possono scegliere. In particolare, sono soggette per forza al regime di trasparenza le seguenti categorie:

  • Società di persone (sia snc sia sas)
  • Società di armamento
  • Società di fatto
  • Associazioni senza personalità giuridica per l’esercizio in forma associata di arti e professioni.

Possono però accedervi anche altre categorie di imprese, secondo criteri ben precisi. Ma quale regime conviene di più tra l’ordinario e la trasparenza? Per scoprirlo e sapere come pagare meno tasse è necessario analizzare caratteristiche, vantaggi e svantaggi di entrambi i regimi fiscali.

Regime ordinario: come funziona

Il regime ordinario è il regime fiscale standard per le società di capitali, sia srl sia spa, e per gli enti pubblici e privati assimilabili.

La tassazione ordinaria prevede l’applicazione delle imposte solo sulla società: sul totale degli utili si applicano l’IRES al 24% e l’IRAP al 3,9%. A partire dalla Legge di Bilancio 2018, però, quando la società distribuisce gli utili ai soci, sui dividendi distribuiti si applica una ritenuta fissa del 26%. Se un socio è operativo, inoltre, sul compenso percepito dovrà pagare i contributi INPS per la cassa artigiani e commercianti. Il valore dei dividendi, infine, non rientra nel computo dell’imponibile IRPEF di ciascun socio e non è soggetto ad addizionali regionali e comunali.

Trasparenza fiscale: come funziona

Il regime di trasparenza sposta l’applicazione delle imposte sugli utili della società a carico dei singoli soci invece che della società stessa. Prevede quindi il pagamento della sola IRPEF, con le aliquote progressive standard, oltre ai contributi INPS e all’IRAP. Si applica normalmente alle società di persone e alle altre categorie sopra elencate, ma possono esercitare questa opzione anche società di capitali (srl o spa) che siano situate su suolo italiano e rispettino determinati requisiti.

Le due tipologie di società di capitali che possono accedere al regime di trasparenza fiscale sono:

  • Società di capitali i cui soci sono altre società di capitali
  • Società di capitali i cui soci sono persone fisiche.

In entrambi i casi, però, ci sono ovviamente dei requisiti da rispettare.

Nel primo caso devono sussistere le seguenti condizioni:

  • ogni socio ha una percentuale di voto esercitabile in assemblea;
  • ogni socio deve partecipare agli utili almeno per il 10% e per non più del 50%;
  • i requisiti richiesti devono persistere per tutto il periodo di applicazione della trasparenza fiscale.

Le società di capitali i cui soci sono persone fisiche, invece, devono avere queste caratteristiche:

  • non più di 10 soci (non più di 20 se sono cooperative);
  • ricavi uguali o inferiori a 7,5 milioni di euro;
  • nessuna percentuale minima o massima di partecipazione agli utili
  • mantenimento dei requisiti per tutto il periodo d’imposta a cui si applica la trasparenza.

Le società idonee devono fare richiesta per accedere al regime di trasparenza entro il primo periodo di imposta in cui vogliono applicarlo e l’opzione non sarà revocabile per i successivi 3 anni. Essa però deve esser validata dalla richiesta di ciascuno dei singoli soci che devono comunicare all’azienda la loro volontà di adesione tramite raccomandata con ricevuta di ritorno.

Regime ordinario e di trasparenza: vantaggi e svantaggi

Il principale vantaggio dell’opzione di trasparenza fiscale è che questo regime consente di evitare la doppia imposizione fiscale, prima sulla società e poi sul socio. Poiché il reddito della società viene attribuito a persone fisiche, infatti, l’IRES non si applica. Rimane quindi solo il pagamento dell’IRPEF, che è un’imposta progressiva, a differenza della corrispondente ritenuta del 26% del regime ordinario.

Non solo: con questo regime fiscale è possibile sfruttare crediti di imposta e deduzioni per familiari a carico delle singole persone fisiche su cui ricade il reddito d’impresa. Questo può far risparmiare molto sulle imposte dovute.

Esempio con 150.000€ di utili per 3 soci

Regime ordinario 150.000€ – IRES 24% – IRAP 3,9% = 108.150€ – ritenuta 26% = 80.031€ (escluso INPS)

Trasparenza fiscale 150.000€ – IRAP 3,9% = 144.150€ – IRPEF per ciascun socio (13717,5€x3) = 102.997,5 (escluso INPS)

Da questo esempio risulta più conveniente la trasparenza fiscale. Un possibile svantaggio di questo regime, però, è che se l’utile suddiviso fra i soci è molto alto, è possibile che l’aliquota IRPEF superi l’IRES e la ritenuta al 26%, perdendo qualsiasi margine di guadagno. Perciò è una soluzione vantaggiosa soprattutto se il reddito della società non è troppo alto e/o il numero di soci è alto ed è quindi difficile che l’utile distribuito a ciascuno superi certe soglie. Per lo stesso motivo, perché ci sia un vantaggio è necessario che i soci non abbiano altri redditi elevati che facciano salire l’aliquota IRPEF.

Per di più, con la trasparenza fiscale il reddito dell’impresa è attribuito ai suoi soci sia per quanto riguarda gli utili sia per quanto riguarda le perdite, perciò i soci non sono tutelati e hanno tutta la responsabilità in caso di perdite o mancati pagamenti. Con il regime ordinario, invece, la responsabilità è in capo all’azienda, che resta un soggetto giuridico ben separato dai suoi soci.

Il vantaggio della trasparenza fiscale, inoltre, è effettivo quando l’utile totale dal punto di vista fiscale e l’utile distribuito tendono a coincidere, e quando la società non ha sostanziosi costi indeducibili ai fini IRAP. Spesso, però, un’azienda non distribuisce tutti gli utili ogni anno e utilizza altri strumenti, soggetti a tassazione agevolata, per remunerare i soci: in questo caso può risultare conveniente il regime ordinario. Fare questi calcoli e scegliere il regime fiscale più adatto alla propria azienda fa parte delle azioni di pianificazione fiscale che possono far risparmiare molte tasse.

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