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Nuovo Software Agenzia delle Entrate Scova Evasori: Come funziona e Come difendersi

Ciao, sono Vera piacere di conoscerti! A prima vista potrebbe sembrare anche carino sentire una frase del genere, ma forse questa volta non lo è. Potresti infatti esser stato selezionato dall’intelligenza artificiale del fisco. Stai con me fino alla fine perché ne vedremo davvero delle belle su come ogni volta veniamo aggirati per permetterci di sfilarci sempre più soldi.

Vera, o meglio Ve.Ra. sta per “Verifica Rapporti Finanziari”: è il nuovo software di nuova generazione dell’Agenzia delle Entrate con il quale si intende dare la caccia agli evasori.

Le premesse sono sempre buone, lo sappiamo. Sono sempre le stesse novelle. La realtà spesso però è ben diversa e le discussioni si sono già accese.

Scova evasori o altro escamotage per aggirare la privacy e ficcare il naso nei rapporti dei contribuenti sempre più in profondità?

In questo articolo analizzeremo come funziona questo nuovo strumento, da dove prende le informazioni e quali sono (se ci sono) le nostre tutele.

Sono Carlo Alberto Micheli, Avvocato e Dott. Commercialista, fondatore di Myaccounting.it – Servizio di commercialista online – Se vuoi iscriverti alla mia newsletter settimanale sui principali temi economici e fiscali CLICCA QUI e se non l’hai già fatto ti invito a iscriverti anche al mio canale youtube dove trovi tutta la mia informazione in video.

1.Come funziona VERA, il nuovo algoritmo del software scova evasori:

Sono sostanzialmente tre i passaggi che sintetizzano il funzionamento di questo nuovo software in dotazione alle autorità fiscali. Chi a primo impatto pensava il suo operare sulla falsa riga dei vecchi studi di settori si è difatti trovato difronte a qualcosa di molto diverso, di molto più profondo e sofisticato.

Il primo passaggio di Vera è quello di mettere in relazione e connessione tutti i dati presenti su web (nella sua più ampia accezione, “anche i social!?) e banche dati digitali (le banche dati del fisco sono oltre 150!!!)

Il secondo passaggio sarà quello di comporre per ciascun contribuente un profilo tenendo conto delle informazioni che sono presenti in:

  • Dichiarazione dei redditi
  • App di acquisto e Pagamento online (anche tessere fedeltà)
  • Conto Corrente
  • Movimenti con moneta elettronica
  • Numero di accessi alle cassette di sicurezza
  • Acquisti registrati in qualsiasi banca dati digitale
  • Varie ed eventuali??!!

Il terzo passaggio consiste nel mettere insieme tutti questi dati, confrontarli tra quelli dichiarati e quelli emersi creando delle liste di contribuenti che hanno presentato scostamenti.

Queste liste verranno segnalate all’Agenzia delle Entrate che provvederà a selezionare i contribuenti su cui procedere ad accertamento.

2.Software scova evasori: Da dove vengono prese le informazioni

Oltre a quanto detto fino ad ora sulle banche dati digitali e sulle informazioni già in possesso all’Amministrazione Finanziaria è doveroso sapere questo:

Il PNRR ha puntato tanto sulla lotta all’evasione, promettendo da questa ingenti risorse recuperate. Non voglio fare il gufo, ma alla fine non avverrà. Ogni volta che un governo basa la politica di copertura finanziaria sulla lotta all’evasione non fa altro che creare nuovi buchi di bilancio. E questo è cosi da decenni. Il fenomeno è profondo e non basta una banca dati.

In ogni caso è in quest’ottica, e in questo solco si inserisce la nostra nuova amica Ve.Ra.

Con la circolare 21/e del giugno 2022, inoltre, si indicano quali sono gli indirizzi e le linee guida per il 2022 sulla prevenzione e contrasto all’evasione fiscale.

La circolare individua le azioni a seconda che si tratti di grandi contribuenti, imprese di piccole e medie dimensioni e infine persone fisiche, lavoratori autonomi ed enti non commerciali.

Voglio riassumere qua i 3 principali campanelli d’allarme ai quali prestare massima attenzione, specie per quest’ultima categoria (la più ampia).

  1. Mancata presentazione della dichiarazione dei redditi, ivi compreso Monitoraggio attività estere (trading, cripto, nft ecc…)
  2. Non essersi adeguato alle comunicazioni di compliance o non aver agito in tal senso
  3. Inerenza dei costi deducibili, e detrazioni non dovute

( CLICCA QUI per scaricare la circolare)

L’avvio di una nuova stagione di contrasto all’evasione, anche in chiave PNRR, dovrebbe partire proprio dall’incrocio fra i dati dell’archivio dei rapporti finanziari con le altre informazioni delle quali l’Amministrazione Finanziaria è in possesso.

3.Come possiamo tutelarci e come difendersi dagli abusi del fisco:

Questo algoritmo è da anni che viene studiato, ma è sempre stato bloccato dal non avere una adeguata procedura di tutela dalla privacy.

La domanda che dobbiamo farci adesso è:

“questa tutela adesso c’è e la procedura pure e quindi noi possiamo conoscerla oppure l’algoritmo parte e poi vediamo in corso d’opera cosa succede?”

Non so perché, ma non riesco a fidarmi del fisco…forse sarà dovuto al fatto che spesso mi trovo a difendere clienti negli accertamenti fiscali e nelle procedure in commissione. Chi lo sa!?

Ciò che si teme, se resta tutto in mano all’intelligenza artificiale, è che si verifichino situazioni paradossali, ma l’agenzia ha rassicurato (sic!) che ci sarà sempre un intervento umano.

Vi ricordate i passi che ho detto all’inizio. Benissimo nelle prime fasi di raccolta tutto dovrebbe avvenire nell’anonimato. Solo e soltanto nei casi in cui si accende un alert, un campanello d’allarme, allora si passerebbe da uno pseudonimo al nominativo reale.

Dai su, ma cosa cambia?! Il problema non è il nome, il problema è l’accesso alle informazioni. Non mi frega se mi chiami fragolina86, mi interessa che stai ficcando il naso nelle mie cose prima di sapere se c’è un illecito.

Trovi uno scostamento e trovi anche il nome, siamo alla follia.

Vi dico cosa dovrebbe succedere in un paese normale: hai notizia di illecito, indaghi sulla persona perché vi sono fondati motivi, procedi ad accertare.

Non cerchi illeciti accedendo senza limiti a qualsiasi informazione e poi trovando nel mucchio vedi di chi è!

E non mi dite per favore: “chi non ha niente da nascondere nulla deve temere” perché punto uno, non è cosi e c’è pieno di situazioni dove chi non ha fatto niente deve difendersi dall’abuso delle autorità e tutto questo ha un costo e punto due, qui si parla di libertà fondamentali, non di acquistare una goleador con il bancomat, e dai.

Buona notizia: solo il personale autorizzato potrà comunque effettuare l’accesso e l’accesso sarà tracciato.

Ci rendiamo conto o no che hanno spostato il focus della tutela. Non sul bene da tutelare, ma sul titolare del bene! Il bene da tutelare è l’informazione, non il nome.

Non so che dirvi. Da Fragolina86 è tutto!

Avv. Carlo Alberto Micheli

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