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abbattere reddito di impresa

Come abbattere il reddito d’impresa? I nostri consigli

È fondamentale per tutte le imprese fare un’adeguata pianificazione fiscale e sapere come abbattere il reddito d’impresa per pagare meno tasse, rimanendo nel perimetro della legalità. Abbassare il reddito imponibile, infatti, è il modo più facile e legale per ridurre la pressione fiscale sulla propria società. Non è necessario né fare sforzi per mantenere gli utili al di sotto di certe soglie, né ricorrere a metodi illegali per eludere il fisco. 

Poiché la pressione fiscale sulle aziende in Italia può arrivare anche oltre il 43% e il sistema fiscale è molto complesso, è conveniente conoscere tutte le regole che si possono sfruttare per abbattere il reddito d’impresa e quindi l’importo sul quale verranno calcolate le tasse.

Innanzitutto è fondamentale giocare d’anticipo: quando ci si rende conto di avere tasse molto elevate da pagare è già troppo tardi. A quel punto difficilmente ci sono strade legali da percorrere, perciò bisogna fare una adeguata pianificazione fiscale all’inizio dell’anno fiscale ed evitare di arrivare impreparati al fine dell’esercizio. Idealmente, bisognerebbe iniziare la pianificazione fiscale dell’azienda ancora prima di avviarla. 

In secondo luogo, è necessario essere consapevoli del fatto che la srl è la forma giuridica che dà all’imprenditore più margine per la pianificazione fiscale e l’abbattimento del reddito imponibile. Per questo motivo la prima cosa da fare, se si è titolari di una ditta individuale, di una snc o di una sas e non si rientra nel regime forfettario, è valutare seriamente il passaggio alla srl per pagare meno tasse.

Strumenti per abbattere il reddito d’impresa

Esistono molto più strumenti per abbattere il reddito d’impresa di quanto molti imprenditori pensino, e spesso non vengono sfruttati. 

Partendo da un esempio molto semplice, usare i buoni pasto per integrare lo stipendio dei dipendenti è un modo per ridurre gli utili imponibili, perché i buoni pasto sono deducibili al 100%, l’Iva al 4% a cui sono soggetti è detraibile, sono facili da gestire per l’imprenditore e da usare per il dipendente, che ormai ha a disposizione anche il formato elettronico. Inoltre, sono convenienti per i dipendenti, anche perché non concorrono a formare reddito imponibile.

Questo vale anche per molti altri tipi di integrazioni allo stipendio, che possono entrare a far parte del welfare aziendale, e per i rimborsi spese di vario genere, da quelli chilometrici a quelli per le trasferte, interamente deducibili e esentasse per chi li riceve. I rimborsi possono essere di due tipi: forfettari, con una cifra fissa giornaliera a titolo di indennità, oppure a piè di lista, che prevedono una lista puntuale di tutte le spese sostenute.

Un altro strumento prezioso per abbattere il reddito d’impresa è il TFM, cioè il Trattamento di Fine Mandato che si può riconoscere all’amministratore della società ed è soggetto a tassazione agevolata se vengono rispettate tutte le condizioni per l’agevolazione. Inoltre, il trattamento di fine mandato è un costo deducibile annualmente per la parte di competenza e rappresenta una modalità per integrare il compenso dell’amministratore, garantendogli alla fine del mandato una sorta di integrazione alla pensione.

Una strategia spesso utilizzata dalle grandi imprese ma applicabile anche da piccole srl è poi quella della registrazione del marchio e dello sfruttamento delle royalties per integrare il compenso dell’amministratore: il titolare dell’azienda può registrare il marchio a proprio nome e poi concedere l’uso alla propria azienda, ricevendo come remunerazione delle royalties che hanno una tassazione agevolata e non sono soggette a contribuzione INPS, mentre per l’azienda sono un costo interamente deducibile. Anche in questo caso il vantaggio è doppio.

L’outsourcing, ove possibile, è un altro metodo per abbassare il reddito imponibile: affidare a soggetti esterni all’azienda alcune funzioni non fondamentali crea costi deducibili e riduce le tasse da pagare sul lavoro dipendente.

Alcuni strumenti arrivano poi direttamente dallo Stato, che prevede numerose agevolazioni fiscali per le aziende che si impegnano in determinati ambiti, come la digitalizzazione e i progetti di ricerca e sviluppo, ma anche tanti altri: le spese sostenute per questi scopi possono essere recuperate anche per importi decisamente elevati, che garantiscono quindi uno sconto sulle imposte da pagare. Per ottenere il credito d’imposta, però, è necessario pianificare le azioni in anticipo e seguire le indicazioni normative per accedervi.

Ultimo ma non ultimo, in sede di scritture di fine esercizio è possibile sfruttare gli strumenti come gli ammortamenti sui beni materiali o immateriali acquistati per l’azienda, e le soluzioni come la svalutazione dei crediti e la deduzione dei crediti inesigibili.

È importante studiare a fondo i criteri e le condizioni previsti per ognuno di questi strumenti, per applicarli secondo norma ed evitare di incorrere in contestazioni da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Avv. Carlo Alberto Micheli

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