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Aprire partita iva come Veterinario: Regime Fiscale e Contributi

Aprire partita iva Veterinario

Tra il XVII ed il XIX secolo, l’attività principale del Medico Veterinario si basava sul controllo degli alimenti prodotti dal bestiame (bovini, ovini ecc.) e, più precisamente, il suo compito era quello di accertarsi che l’uomo non venisse contagiato da parassiti tifo-simili presenti in alcune carni da macello.

Oggi questo professionista si occupa di qualsiasi tipo di animale e le sue mansioni si sono ampliate: oltre, infatti, al controllo dei prodotti del bestiame, adesso il Veterinario si dedica all’igiene e alla cura degli animali, alla promozione del rispetto di questi, all’educazione del rapporto tra gli uomini ed i nostri amici a quattro zampe ecc.

 

Ma quali sono i requisiti per diventare Veterinario? Come aprire la Partita Iva? Quali sono gli adempimenti fiscali da compiere?

Requisiti

Per intraprendere la professione del Veterinario sono necessari alcuni requisiti di carattere civile:

  1. Essere cittadino italiano
  2. Godere dei diritti civili
  3. Godere di specchiata condotta morale

Per quanto riguarda, invece, il percorso formativo, è necessario, anzitutto, possedere una Laurea in Medicina Veterinaria seguita da un periodo di Tirocinio presso un professionista già in attività o presso una struttura pubblica, al fine di poter sostenere l’esame di Stato per l’abilitazione all’attività professionale.

Superato l’esame è possibile iscriversi all’Ordine dei Veterinari.

Partita Iva

Il Medico Veterinario può lavorare presso aziende agricole oppure in strutture pubbliche o aziende di mangime con rapporto dipendente svolgendo anche attività di consulenza.

La professione presa in esame può essere esercitata anche da libero professionista aprendo un ambulatorio.

Con l’articolo di oggi analizzeremo proprio quest’ultima opzione.

Aprire la Partita Iva è il primo adempimento fiscale da compiere per avviare l’attività professionale di Veterinario.

Per farlo è necessario scegliere il Codice Ateco (o codice di attività) corretto che, in questo caso, è il numero “75.00.00 – Servizi veterinari “.

Regime Fiscale

Oltre al Codice Ateco, è necessario, come per qualsiasi professionista, scegliere anche il giusto Regime Fiscale.

Se se ne possiedono i requisiti, il Regime Forfettario è quello più conveniente (scopri se ci rientri leggendo il nostro articolo: http://www.myaccounting.it/nuovo-regime-forfettario-conviene/ .

Coloro che rimangono esclusi da quest’ultimo entrano automaticamente nel Regime Semplificato, ossia il regime “naturale” dei professionisti.

Contributi

Per quanto riguarda il versamento dei contributi, i Medici Veterinari si devono iscrivere alla Cassa Previdenziale ENPAV ossia l’Ente Nazionale Previdenziale e Assistenziale per i Veterinari.

Il versamento di tali contributi Enpav fa sì che l’anno per il quale sono stati pagati possa essere calcolato all’interno del computo dell’anzianità contributiva del Medico Veterinario che ha proceduto all’iscrizione.

I Contributi minimi sono i seguenti:

  1. Contributo Soggettivo: € 2191,00
  2. Contributo Integrativo: € 469,50
  3. Contributo di maternità: € 67,00

 

 

 

 

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