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CONTRIBUTO A FONDO PERDUTO PER IMPRESE E PARTITE IVA

1. Introduzione contributo a fondo perduto

Tra le novità del Decreto Sostegni 2021 c’è il contributo a fondo perduto previsto per le imprese e le partite Iva duramente colpite dalle conseguenze economiche dell’emergenza Covid-19. In sostanza si tratta dei cosiddetti “ristori” – da richiedere attraverso apposita domanda all’Agenzia delle entrate – i cui importi saranno calcolati applicando una percentuale sulla differenza tra fatturato medio mensile e corrispettivi 2020 e l’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi 2019 andranno da un minimo di 1000 euro ad un massimo di 150mila euro.

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2. A chi spetta il contributo fondo perduto

Il contributo spetta a tutti i titolari di partita Iva e alle imprese (compresi i forfettari), i professionisti iscritti agli Ordini, le aziende agricole, gli enti non commerciali e le associazioni sportive dilettantistiche (Asd). Il Dl Sostegni stabilisce i requisiti che imprese e partite Iva devono avere per poter richiedere il contributo :

  • avere la partita Iva attiva al 23 marzo 2021, data di entrata in vigore del decreto Sostegni;
  • aver avuto ricavi o compensi non superiori a 10 milioni di euro nell’anno 2019;
  • aver avuto nell’anno 2020 un fatturato medio mensile inferiore almeno del 30 per cento rispetto al fatturato medio mensile dell’anno 2019.

Attenzione! Coloro che hanno attivato la partita Iva dal 1° gennaio 2019 spetta comunque il contributo anche in assenza del requisito relativo al calo di fatturato. Rientrano nei beneficiari del contributo anche gli eredi che hanno attivato partita Iva successivamente a tale data per la prosecuzione dell’attività di soggetto deceduto e cioè dopo il 23 marzo 2021.

Non possono invece presentare domanda gliù enti pubblici (vedi art. 74 del Tuir), gli intermediari finanziari e le società di partecipazione, (vedi art. 162-bis del Tuir).

3. Fasce di reddito e percentuali di calcolo

Per poter chiedere il contributo a fondo perduto 2021 bisogna aver subito un calo del fatturato e dei corrispettivi di almeno il 30% tra il 2020 e il 2019. Senza calo di fatturato, non si ha diritto al contributo.

I contributi verranno erogati sulla base di cinque fasce di reddito. L’ammontare di ciascun “ristoro” sarà determinato applicando una percentuale alla differenza tra l’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi 2020 e l’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi 2019. Percentuali che andranno in base ai seguenti scaglioni:

  • 60% se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 non superano la soglia di 100mila euro;
  • 50% se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 superano la soglia di 100mila euro fino a 400mila;
  • 40% se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 superano la soglia di 400mila euro fino a 1 milione;
  • 30% se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 superano la soglia di 1milione di euro fino a 5 milioni;
  • 20% se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 superano la soglia di 5 milioni di euro fino a 10 milioni. È comunque garantito un contributo minimo non inferiore a 1.000 euro per le persone fisiche e a 2.000 euro per i soggetti diversi dalle persone fisiche. L’importo del contributo riconosciuto non può in ogni caso superare 150.000 euro.

4. Come presentare la domanda ed erogazione del contributo

Le istanze dovranno essere presentate dal 30 marzo al 28 maggio. Come sempre la domanda per ottenere il contributo a fondo perduto andrà presentata attraverso i canali telematici dell’Agenzia delle Entrate al portale “Fatture e corrispettivi”.

In alternativa ci si potrà rivolgere a un intermediario o al proprio commercialista o utilizzare la piattaforma web messa a punto dal partner tecnologico Sogei. Il contributo arriverà direttamente sul conto corrente indicato nella richiesta o, a scelta irrevocabile del contribuente, potrà essere utilizzato come credito d’imposta in compensazione. Il modello per presentare la domanda è scaricabile a questo link.

Novella Toloni

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