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regime forfettario

I controlli fiscali sul Regime Forfettario

Il Regime Forfettario è il regime fiscale che per eccellenza si addice a tutti quelli che vogliono iniziare la propria carriera imprenditoriale. 

Nonostante sia un regime agevolato, ciò non toglie che i forfettari siano esclusi dai controlli fiscali, anzi! Per questa ragione ho creato una nuova Video Guida in cui ti mostro i 6 requisiti di accesso (ed esclusione) al regime forfettario e come comportarsi in caso di controlli fiscali.

Il regime forfettario è la base di lancio che ogni aspirante imprenditore secondo me dovrebbe approcciarsi al mondo dell’imprenditoria, per queste 3 semplici ragioni: 

  • è il più semplice: in termini di contabilità;
  • è più naturale
  • è più economico. 

Ma c’è un ma. Nonostante queste 3 caratteristiche, nel regime forfettario il titolare non è esente da controlli fiscali da parte dell’Agenzia delle Entrate e dalla Guardia di Finanza

Ma quali sono i controlli fiscali a cui sono sottoposti i forfettari? Come difendersi? Nella guida ti parlo dei 6 punti principali in cui avvengono i controlli e come evitare di commettere errori che possono costarti soldi (inutili) in tasse.

Pronto? Iniziamo!

Prima di entrare nel vivo della guida, facciamo chiarezza su che cos’è il Regime Forfettario. Si tratta di un Regime agevolato che prevede un’aliquota del 15% sull’imponibile, ridotta al 5% per i primi 5 anni di attività.

Vuoi maggiori informazioni sul Regime Forfettario? Vai alla Guida Completa con tutte le Novità

Ma proprio perché è un regime agevolato, ci sono sia dei requisiti di accesso sia delle clausole di esclusione di un soggetto beneficiario. Vediamoli insieme. 

Regime forfettario: il limite dei ricavi

Il primo requisito fondamentale riguarda i ricavi. Fino al 31/12/2022 il limite era di 65.000€, dal 1°/01/2023 il limite è di 85.000€. 

Cosa può succedere se questo limite viene superato? 

È chiaro che per chi ha una nuova partita iva e diciamo, parte da zero, non ha grossi problemi. Per coloro invece che hanno già un’attività e vogliono entrare nel regime forfettario la situazione diventa più articolata. 

Ti faccio un esempio pratico (lo puoi anche ascoltare dal minuto 4:40 del video): prendiamo un libero professionista che nell’anno 2020 abbia dichiarato 50.000€ di ricavi e conseguentemente abbia diritto di continuare ad accedere al regime forfettario. 

Per l’anno in oggetto però, riceve un accertamento fiscale in cui i redditi accertati ammontano a 70.000€. 

Che cosa succede? Poiché il reddito accertato è superiore alle soglie di accesso del regime forfettario e ne viene disconosciuto per gli anni 2021 e 2022 con conseguente rideterminazione della tassazione. 

Attenzione business online: hai un business online e non si sa per quale ragione non hai dichiarato i soldi che hai incassato su Paypal? Per il principio della tracciabilità, anche tutte le transazioni e quindi gli incassi che vengono percepiti su Paypal devono essere dichiarati perchè sono redditi sui quali poi vengono calcolate le imposte.

Reddito annuale lordo

La seconda clausola è dedicata ai lavoratori dipendenti, infatti il RAL (reddito annuale lordo) non deve superare i 30.000€ annui. 

Attenzione però, il RAL non è la somma delle buste paga ma è quell’importo che trovate all’interno della certificazione unica che rilascia l’impresa sotto la voce “reddito annuale lordo”, appunto.

Regime forfettario e stipendio dipendenti e collaboratori

La legge prevede che non superino i 20.000€ totali per dipendenti e collaboratori. 

NB: per collaboratori si intendono i collaboratori familiari: marito, moglie, figli ecc.. e non i collaboratori a partita iva.

Redditi per trasparenza

Sono quei redditi che vengono imputati alla persona fisica in merito alla sua partecipazione in una società e in percentuale di appartenenza.

Vediamo in dettaglio questa clausola. 

Io imprenditore posso accedere al regime forfettario a meno che non mi si presentino queste 3 situazioni (relative all’anno precedente):

  • essere partecipante (avere una quota) in una società di persone: snc e sas.
  • essere una srl trasparente. Sono quelle SRL che adottano la trasparenza fiscale, cioè accedere alla stessa tassazione della snc.
  • essere un associato o in partecipazione o collaboratore fiscale. 

Controllo diretto o indiretto di una SRL che svolge la stessa attività

Se possiedi delle quote di una SRL che svolge la stessa attività, con stesso codice ateco e stessi clienti non ti permette di accedere al regime forfettario. 

Al contrario, se hai una società e vuoi accedere al regime forfettario, ti consiglio di svolgere attività commerciali differenti, scegliere diversi codici ateco e rivolgerti a diversi clienti.

Tutto sulla SRL: clicca e vai al Tutorial completo

Prevalenza del lavoro

Con questa ultima (ma non per importanza) clausola io forfettario non posso fatturare il 51% al mio datore di lavoro dei 2 anni precedenti.

Questo per evitare la falsa partita iva. 

Ma qualora io mi licenzi e apra partita iva continuando ad erogare servizi al mio datore di lavoro, posso farlo purché le mie mansioni attuali da forfettario siano completamente diverse da quelle che svolgevo da lavoratore dipendente.

Siamo giunti al termine di questa video guida in cui ti spiego i 6 criteri fondamentali di accesso al regime forfettario. 

Quali di questi eri già a conoscenza a quali invece ti sono sembrati nuovi? 

Ti ricordo che la pianificazione fiscale è fondamentale soprattutto per chi come te vuole partire da zero, magari proprio con il regime forfettario. 

PS: se sei un aspirante imprenditore e ancora non hai le idee chiare ti suggerisco questi 2 video-spiegazioni in cui ti spiego nel dettaglio come approcciarti al mondo imprenditoriale: 

  • Aprire Partita Iva da Zero – Cosa Devo Fare e Quanto Costa: CLICCA QUI
  • Aprire Partita Iva da Zero – Forfettario VS Ordinario: VAI AL VIDEO QUI

Ti aspetto alla prossima guida.

Avv. Carlo Alberto Micheli

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