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GAMBLING ON-LINE E…MATCHED BETTING: COSA PREVEDE IL FISCO?

1. Introduzione 
Negli ultimi tempi vi è stato un aumento esponenziale di persone intenzionate a scommettere i propri soldi on-line. Difatti, con lo sviluppo e la crescita di internet, anche nel campo delle scommesse cresce la volontà di affidarsi al web, giocando direttamente e comodamente da casa propria.
Ma c’è una domanda che, ancora oggi, preoccupa gli scommettitori on-line, alla quale proveremo a dare risposta – nel modo più chiaro possibile – in tal sede: le vincite on-line (poker, scommesse sportive e così via) vanno dichiarate al fisco? Esiste una differenza, in termini di tassazione, tra le vincite ottenute attraverso siti internet esteri e siti internet italiani?
Vediamo, nel dettaglio, come agire per evitare sanzioni.

2. L’importanza dei siti “riconosciuti” dall’AAMS 
Parlare di siti scommesse riconosciuti dall’AAMS (Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato) vuol dire riferirsi a tutti quei portali web le cui scommesse sono “autorizzate”, perché controllate direttamente dallo Stato.
 • In che modo è possibile riconoscere un sito scommesse autorizzato?
Attraverso i siti internet appartenenti al circuito AAMS, è possibile effettuare svariate tipologie di scommesse – dalle partite di calcio a qualsiasi altro sport, dal poker on-line a qualsiasi altro “gioco da casinò”.
Qualsiasi sia la scommessa che si desideri fare, bisogna stare sempre molto attenti a che questa venga effettuata su siti internet accreditati, così da evitare problematiche fiscali futuri.
Per ben riconoscere i portali autorizzati dall’AAMS, c’è bisogno di fare particolare attenzione a quanto è presente sulla prima pagina web del sito.
Nello specifico, dovranno essere presenti determinati elementi:

– logo AAMS raffigurante un timone con la scritta Gioco Legale e Responsabile,
– numero della concessione rilasciata con apposita licenza da parte dell’ente nazionale,
– numero di P. Iva e sede della società,
– dominio .it del sito.

Questi elementi sono tutti identificativi di un sito web autorizzato e, di conseguenza, più sicuro sotto molteplici punti di vista.

3. Il Matched Betting: un nuovo modo di fare scommesse! 
Accanto al “classico” gambling on-line stiamo assistendo all’espandersi di una nuova tecnica di gioco operata sul web, il cd. matched betting.
Di cosa si tratta?
Il Matched Betting è un sistema che permette ai giocatori di ottenere un profitto garantito dalle sole scommesse sportive.
È una particolare tecnica basata sul piazzamento di più scommesse opposte riguardanti il medesimo evento, il cui obbiettivo ultimo è quello di annullare la componente di rischio racchiusa in una singola scommessa, generando un profitto con i bonus offerti dai bookmaker.
I bonus messi a disposizione consistono in somme di denaro erogate sotto forma di benvenuto per l’iscrizione ad una piattaforma – somme, ad esempio, destinate alle prime puntate di gioco -, oppure concesse come incentivo a continuare a giocare, scommettere e puntare. Insomma, sono bonus generati dai bookmaker allo scopo di stimolare l’engagement della clientela.
Diversamente da quanto si pensa, il matched betting è una tecnica di gioco on-line completamente legale, soggetta alle medesime regole di tassazione stabilite per le “classiche” scommesse fatte sul web: è, dunque, fondamentale che anche in tali casi il “giocatore” si serva SOLO di bookmaker licenziati e accreditati dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli!

4. Gli obblighi fiscali
4.1 La tassazione sui siti riconosciuti dall’AAMS
L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM o AAMS) amministra la sezione del gioco pubblico in Italia e stabilisce criteri e codici comportamentali per gli operatori del settore. Ogni vincita derivante da scommessa (sia tradizionale che mediante l’appena menzionata tecnica del matched betting) effettuata su siti internet accreditati, è già soggetta ad una tassazione alla fonte pari al 25% in quanto, tali siti, agiscono come sostituti d’imposta. Di conseguenza, non vi saranno tasse sulle vincite da dover indicare in dichiarazione dei redditi.
Quanto detto vale, ovviamente, solo e soltanto per le scommesse effettuate con operatori del circuito AAMS che, è bene ripetere, agiscono come sostituti d’imposta per conto degli scommettitori, analogamente ad un datore di lavoro dipendente.
Dunque, la somma vinta arriverà direttamente sul conto del giocatore, al netto delle imposte. Sarà la società che gestisce la piattaforma on-line di scommesse a dover prima trattenere e poi versare le tasse all’erario per conto del vincitore – il quale, insomma, non dovrà preoccuparsi di nulla.

Attenzione, però!
Nonostante sia dovere della piattaforma occuparsi del versamento delle imposte, non dimentichiamo di utilizzare ogni strategia possibile utile a tutelarsi di fronte a qualsivoglia sgradevole evenienza futura.
Le somme vinte “giungeranno” al giocatore fortunato mediate bonifici bancari effettuati da parte della società proprietaria del sito – quindi, mediante uno strumento tracciabile. È buona regola che il contribuente conservi tutte le prove documentali con riguardo alla provenienza del denaro vinto, così da poter, in qualsiasi momento – anche a distanza di tempo -, riscostruire la fonte di guadagno qualora l’Agenzia delle Entrate dovesse chiedere improvvisamente spiegazioni sulla loro provenienza.

4.2 Tassazione in caso di siti non accreditati
Ben diverso, rispetto a quanto detto fin ora, è il caso di vincite derivanti da scommesse piazzate su bookmaker non AAMS, cioè non appartenenti al monopolio statale. In tali casi, diversamente da quanto detto fino ad ora, il giocatore, ricevendo le vincite al lordo della tassazione, sarà obbligato ad inserirle in dichiarazione dei redditi (sotto la voce Redditi Diversi) così che possano esser correttamente tassate.

Dunque: la regola fiscale da tener presente prevede che qualsivoglia vincita in denaro è una forma di reddito personale e, in quanto tale, deve essere sempre soggetta a tassazione.
Qualora quella medesima vincita dovesse provenire da un bookmaker riconosciuto dall’AAMS, il contribuente non dovrà preoccuparsi di tassare le somme percepire perché, come suddetto, lo farà la piattaforma di gioco. Diverso discorso vale nel caso di vincite ottenute dai siti non accreditati dall’AAMS dove, invece, sarà il contribuente a dover dichiarare quanto vinto.
Ma attenzione!!
Far affidamento a siti non riconosciuti, non impone soltanto al doveroso/obbligatorio versamento delle tasse sulle vincite attraverso la dichiarazione dei redditi. La non “autorizzazione” può comportare, oltre che “dimenticanze” fiscali, anche altri pericoli, come:

– sanzioni penali: i siti di scommesse con dominio .com e non .it e che non sono riconosciuti dall’AAMS sono illegali al 100%; in quanto tali, il loro utilizzo può comportare l’arresto fino a 3 mesi o multe da 51 a 516 €;
– rischi di chiusura del conto: i siti di scommesse .com, in caso di vincite di importi elevati, possono chiudere senza preavviso il conto, non permettendo al vincitore di prelevare il proprio denaro;
– rischi di gioco patologico: i siti di scommesse non AAMS non garantiscono gli standard di protezione contro il gioco compulsivo – protezione per i più deboli che il governo italiano è finalmente riuscito ad ottenere grazie al cd. “Decreto Dignità” -;
– rischi di irreperibilità: costretti a cambiare in continuazione dominio, i bookmaker non AAMS potrebbero rendersi improvvisamente (e senza preavviso) irreperibili, magari nel momento migliore della scommessa.

Vi sono elementi la cui analisi approfondita permette di capire quando un sito di scommesse on-line rientra tra quelli riconosciuti o meno dall’AAMS. Basteranno solo pochi minuti per verificare e capire se quel determinato portale rientra davvero nei parametri della legalità, una legalità atta a garantire un gioco sicuro e regolarizzato, sia sotto l’aspetto fiscale che legale.


Dott.ssa Adriana Valentino

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