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I NUOVI LIMITI ALL’USO DEL CONTANTE, CON UN INCENTIVO PER I PROFESSIONISTI!

1. Le due importanti novità: limite al contante e credito d’imposta!

A partire dal 1° luglio 2020 entrerà in vigore la nuova soglia per l’utilizzo del contante: l’importo massimo utilizzabile sarà pari a 1.999,99€, destinato a scendere a 999,99€ dal 1° gennaio 2022.
Accanto a questo cambiamento, si pone una interessante novità per esercenti e professionisti: un credito d’imposta pari al 30% applicabile alle commissioni addebitate sui pagamenti ricevuti dai consumatori finali, quando effettuati con carte di credito, di debito, carte prepagate o altri strumenti di pagamento tracciabili.
Vediamo, insieme, nel dettaglio tutte le caratteristiche di queste importanti novità!i

2. La nuova soglia di 1.999,99 euro

Mancano, ormai, pochi giorni ed il limite all’utilizzo del contante diventerà realtà. Si passerà dagli attuali 3.000€ prelevabili ai “nuovi” 2.000€
La modifica è stata approvata con decreto fiscale 2020, all’interno di un pacchetto più esteso di misure finanziarie, finalizzato ad incentivare l’uso della moneta elettronica allo scopo di contrastare l’evasione fiscale.
Dunque:
– a decorrere dal 1° luglio 2020 e fino al 31 dicembre 2021, la soglia per l’utilizzo del contante passerà da 3.000 a 2.000€;
– dal 1° gennaio 2022, invece, scatterà un’ulteriore riduzione che porterà la soglia da 2.000 a 1.000€.
Nonostante queste modifiche, sempre più stringenti per il nostro caro amico contante, non vi è stato alcun altro cambiamento importante in merito alle regole di suo “utilizzo”; pertanto:
• sarà vietato trasferire denaro contante e titoli al portatore, sia in euro sia in valuta estera, a qualsiasi titolo e tra soggetti diversi – siano esse persone fisiche, siano esse persone giuridiche – tutte le volte in cui il valore oggetto del trasferimento sarà complessivamente pari o superiore a 2.000€;
non potrà essere effettuato alcun pagamento a rate, complessivamente superiore alla soglia, quando artificiosamente frazionato in più versamenti di importo inferiore al limite massimo;
sarà possibile, invece, effettuare pagamenti in parte in contanti – di valore, sempre, non eccedente la soglia – e in parte in assegno (in quanto metodo tracciabile);
• sarà, infine, possibile effettuare un prelievo o versamento bancario di importo superiore alla soglia in quanto, tale operazione, non potrà configurarsi come trasferimento ad un diverso soggetto.

2.1 Sanzioni
Oltre alle modifiche apportate ai limiti di utilizzo del contante, il decreto fiscale 2020 è intervenuto anche sulla disciplina sanzionatoria.
Difatti, in caso di violazione dei nuovi limiti, si specifica che:
• fino al 30 giugno 2020, la sanzione potrà oscillare tra i 3.000 e i 50.000€,
• dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021, invece, la sanzione potrà variare dai 2.000 ai 50.000€,
• a partire dal 1° gennaio 2022, infine, si andrà da un minimo 1.000 ad un massimo di 50.000€ di sanzione pecuniaria applicabile.

3. Il credito d’imposta del 30%

Ulteriore novità contenuta nel decreto fiscale 2020 riguarda la previsione di un credito di imposta, pari al 30%, sulle commissioni addebitate alle transazioni effettuate con carte di debito, di credito, carte prepagate o mediante altri strumenti di pagamento elettronici tracciabili.

Tale misura, volta ad incentivare l’utilizzo di mezzi alternativi al contante, potrà riguardare
cessioni di beni o
prestazioni di servizi
resi dai professionisti unicamente in favore dei consumatori finali.
Attenzione: il credito d’imposta potrà essere applicato solo a quei professionisti che abbiano avuto ricavi o compensi non superiori a 400mila € nell’anno d’imposta precedente a quello di riferimento – tale soglia si applica sia agli studi professionali che ai professionisti esercenti singolarmente.

3.1 Come calcolare il credito
Per determinare la misura di credito spettante i professionisti riceveranno, mensilmente e telematicamente (a mezzo PEC o attraverso l’on-line home banking), l’elenco di tutte le transazioni effettuate nonché una serie di dati riguardanti le commissioni addebitate da parte dei prestatori dei servizi di pagamento – questi ultimi saranno tenuti anche a comunicare all’Agenzia delle Entrate le informazioni necessarie per controllare la spettanza del credito in capo ai futuri beneficiari.
Le comunicazioni saranno trasmesse, da parte degli intermediari, entro il giorno 20 del mese successivo a quello in cui sono stati ricevuti i pagamenti tracciabili.
Secondo quanto disposto dall’Agenzia delle Entrate con provvedimento n. 181301/2020, i professionisti, dopo aver utilizzato il credito di imposta, dovranno conservare la relativa documentazione per un periodo di 10 anni, decorrenti dall’anno in cui il credito veniva utilizzato.

3.2 Utilizzo del credito d’imposta
Il credito di imposta maturato potrà essere utilizzato dal professionista esclusivamente in compensazione, esponendolo nei modelli di pagamento F24 a decorrere dal mese successivo a quello in cui la spesa veniva sostenuta.
Inoltre, il credito dovrà essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo di imposta di sua maturazione.

 

Dott.ssa Adriana Valentino

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