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Ventilazione dei corrispettivi: cos’è e come funziona

1. Introduzione

La “ventilazione dei corrispettivi” fa capo alle norme applicative contenute nel D.M. N. 3495 del 24/02/1973 e prevede la registrazione globale degli incassi giornalieri senza distinzione per aliquota IVA, con una successiva ripartizione in proporzione agli acquisti effettuati durante l’anno. Andiamo a vedere nel dettaglio di cosa si tratta e chi può utilizzare questo metodo.

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2. Ventilazione dei corrispettivi: i vantaggi

La prima cosa da chiarire è che, con l’utilizzo di questo metodo, non esiste alcun vantaggio sul totale dell’imposta da pagare nell’anno solare. Con il conguaglio annuale di dicembre (da pagare a gennaio dell’anno successivo) si va a uguagliare l’importo che si sarebbe pagato con la registrazione degli incassi divisi per aliquote IVA differenti. E’ inoltre necessario sottolineare che non è una procedura obbligatoria, anche se spesso consigliata. Il vero vantaggio è nella semplicità di registrazione delle vendita per il commerciante, sia nell’emettere il singolo scontrino che nell’annotare il ricavo giornaliero nel registro dei corrispettivi.

3. Ventilazione dei corrispettivi: chi può usufruirne

La ventilazione dei corrispettivi è dedicata ai contribuenti, non obbligati ad emettere fattura (se non su richiesta del cliente), che vendano beni con aliquote IVA differenti.

Nello specifico i commercianti di:

  • Prodotti alimentari
  • Prodotti dietetici
  • Articoli tessili, di vestiario, o calzature
  • Prodotti per l’igiene personale
  • Prodotti farmaceutici

E’ prevista la ventilazione dei corrispettivi solo per la vendita al dettaglio e non all’ingrosso.

4. Ventilazione dei corrispettivi: come funziona

Come abbiamo detto, coloro che si avvalgono della ventilazione non dovranno riportare sui corrispettivi le diverse aliquote dei prodotti venduti. Più semplicemente il commerciante non dovrà né dotarsi di strumenti elettronici (come lettori di codici a barre), né digitare manualmente sul registratore di cassa l’aliquota di ogni singolo prodotto. Sarà sufficiente emettere uno scontrino unico del reparto di vendita (ad esempio per un piccolo alimentari: macelleria, pane, ecc…).

Una semplificazione che consente non solo una procedura più veloce “in cassa”, ma anche di evitare errori.

Al termine della giornata lavorativa, sarà sufficiente riportare il ricavo totale su un’unica colonna del registro dei corrispettivi senza distinzione di aliquota IVA. La percentuale sarà poi calcolata sulla base delle fatture di acquisto dei prodotti. Gli acquisti e le importazioni saranno annotati con le differenti aliquote IVA. Per quanto riguarda le fatture emesse su richiesta del cliente, saranno annotate separatamente e divise per aliquota. L’imposta sarà poi cumulata a quella delle vendite senza fattura.

Al termine del mese (o del trimestre) sarà:

  • conteggiato il totale, al lordo dell’imposta, degli acquisti e delle importazioni registrate, sommandolo al totale dei mesi (o trimestri) precedenti (il conteggio si azzera ad ogni fine anno)
  • stabilito il rapporto di composizione di ogni gruppo di beni soggetti ad aliquote diverse
  • ripartito il globale dei corrispettivi (la lordo dell’imposta), attraverso l’applicazione dei rapporti di composizione di acquisti o importazioni
  • saranno depurati i corrispettivi, distinti per aliquote, dell’imposta in essi incorporata
  • determinata l’imposta da dichiarare e da versare

L’ultimo passaggio, al termine dell’anno solare, sarà indicare nella dichiarazione annuale il complessivo dei corrispettivi registrati suddiviso per aliquote a seconda della composizione di acquisti e importazioni registrato nell’anno per determinare il conguaglio da pagare.

Acquisti non soggetti alla ventilazione dei corrispettivi

Non saranno calcolati al fine di determinare la composizione degli acquisti tutti i beni o servizi non destinati alla rivendita:

  • beni destinati al altre finalità (ad esempio per la vendita all’ingrosso)
  • beni non oggetto di rivendita (cancelleria, prodotti per la pulizia dell’ambiente ecc…)
  • beni ammortizzabili

5. Ventilazione dei corrispettivi: cause di esclusione

E’ impossibilitato ad utilizzare tale metodo il commerciante che venda prodotti di altre categorie qualora:

  • l’ammontare annuo degli acquisti e delle importazioni di tali prodotti non superi il 50% dell’ammontare complessivo degli acquisti e delle importazioni.
  • l’ammontare annuo dei corrispettivi relativi alle vendite con emissione di fattura, escluse quelle relative alla vendita di immobili e beni strumentali, sia superiore al 20% dei corrispettivi totali.

Nei seguenti casi non sarà possibile avvalersi delle ventilazione nell’anno successivo.

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Veronica Boggian

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