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I CONTRATTI CON I MARKETPLACE: AMAZON, ALIBABA, SHOPIFY

1. Caratteristiche e responsabilità del gestore

Con l’espressione marketplace o e-marketplace si indica una piattaforma virtuale che permette l’incontro tra due categorie di soggetti: coloro che offrono beni e servizi da un lato e coloro che risultano interessati all’acquisto di quei beni e servizi stessi.
Le piattaforme di e-marketplace vedono, però, la presenza di un soggetto terzo (una società o un libero professionista) che si pone in una posizione di terzietà rispetto ai due attori principali. Il suo compito sarà quello di garantire il buon funzionamento della piattaforma, permettendo l’ordinato svolgimento delle transazioni tra le parti.
Il gestore e proprietario del portale solitamente non vende nulla per suo conto, limitandosi ad ospitare altri imprenditori commerciali che, a pena del versamento di una determinata percentuale sulle vendite in favore del gestore medesimo, potranno sfruttare la piattaforma per la vendita dei propri prodotti.
Vi sono, però, anche casi in cui, al fianco dei professionisti/venditori “ospiti” di un marketplace si pone lo stesso proprietario/gestore della piattaforma quale ulteriore venditore diretto.

Di conseguenza, a seconda della tipologia di piattaforma di riferimento, il gestore di un e-marketplace potrà avere 2 differenti ruoli:
fornitore della piattaforma, che stabilisce solo le condizioni generali di vendita applicabili ai rapporti tra venditore e acquirente,
vera e propria parte del contratto di vendita in quanto, oltre ad ospitare terzi professionisti per la vendita di loro prodotti, è essa stessa a possedere beni direttamente vendibili all’acquirente (come nel caso di Amazon, quale venditrice di suoi prodotti con marchio Amazon Basic).

2. Differenze tra Amazon, Alibaba, Shopify

Proviamo, ora, ad analizzare insieme le caratteristiche contrattuali di 3 tipologie di marketplace molto differenti tra loro: Amazon, Alibaba e Shopify

2.1. Amazon
Amazon è uno dei più grandi rivenditori on-line. Attraverso la sua piattaforma, oltre a vendere una vasta gamma di suoi prodotti, consente anche a privati e ad aziende esterne di pubblicare e vendere proprie merci. La presenza di moltissimi rivenditori ha, infatti, permesso ad Amazon di diventare uno dei mercati digitali più popolari, garantendo alla vasta popolazione degli acquirenti di poter avere a disposizione un vastissimo catalogo da cui poter scegliere per i propri acquisti.

Amazon e i suoi venditori
In favore dell’ampia popolazione dei rivenditori che scelgono la piattaforma Amazon per promuovere e vendere prodotti, esistono vaste e rigide condizioni contrattuali di vendita.
Si dica, in primis, che colui che vorrà vendere su Amazon dovrà creare un profilo aziendale collegato ad un account (che potrà essere gratuito o a pagamento), da completare con le informazioni relative all’impresa.
I vincoli contrattuali che porrà Amazon al venditore ospite dipenderanno dalla scelta del programma con cui lo stesso deciderà di vendere. Vi sono, infatti, 2 modalità di vendita, la cui differenza riguarda la gestione della logistica e della spedizione della merce.
In altre parole, il venditore potrà scegliere tra modalità di vendita in FBA o FBM.
La sigla FBA sta ad indicare “Fulfillment by Amazon” ovvero compiuto da Amazon. FBA, dunque è un servizio che Amazon offre ai venditori per sostituirsi ad a essi nella gestione sia dell’inventario che della spedizione dei prodotti.
Diversamente, con la sigla FBM si indica “Fulfillment by Merchant” ovvero gestito dai venditori. È questa una situazione completamente differente rispetto alla precedente: i processi di inventario, magazzinaggio e spedizione saranno tutti nelle mani del venditore il quale dovrà usare le proprie risorse per gestire i processi, essendo completamente responsabile di ogni aspetto di essi.
Va da sé che, relativamente ai costi da sostenere, il sistema di vendita in FBA avrà un costo superiore rispetto all’ FBM.

2.2. Alibaba
Alibaba è un marketplace che connette produttori, distributori e acquirenti di tutto il mondo. È il sito web di riferimento per chi si occupa di vendita on-line in quanto permette di acquistare all’ingrosso qualsiasi tipo di prodotto si desideri, a prezzi molto competitivi.

Alibaba: i rivenditori
Se si desidera iniziare un’attività di vendita su Alibaba.com, sarà necessario creare un profilo aziendale collegato ad un account, da completare con le informazioni relative all’impresa e, via via, da personalizzare e modificare secondo le regole e le richieste poste da Alibaba.
Anche in tal caso, il venditore avrà la scelta tra 2 tipologie di account:
– account gratuito
– account premium gold
Successivamente alla creazione del profilo aziendale, il venditore potrà inserire i prodotti sulla piattaforma, facendo, però, molta attenzione alla correttezza e completezza delle informazioni da fornire sulla pagina prodotto, quale vetrina di vendita.

Alibaba: gli acquirenti
Alibaba è particolarmente conosciuta per la possibilità di acquistare prodotti all’ingrosso a prezzi molto vantaggiosi.
Anche in tal caso, sarà indispensabile iscriversi alla piattaforma: solo successivamente l’acquirente potrà ricercare i prodotti di suo interesse utilizzando il servizio di Requests For Quotation – che permette di inviare una richiesta di acquisto attraverso cui far sapere ai fornitori cosa si sta cercando – .
E’ questo un utile sistema per entrare direttamente in contatto con il fornitore più adatto a soddisfare le esigenze dell’acquirente.
Alibaba non si assume alcuna responsabilità circa l’insorgenza di eventuali problemi o controversie fra acquirente e fornitore. Qualora, però, dovessero sorgere discrepanze tra quando stabilito dalle parti in merito ai tempi di spedizione o alla qualità dei prodotti, l’acquirente potrà far valere il diritto al rimborso (parziale o totale) del prezzo attraverso una polizza assicurativa predisposta da Alibaba, chiamata Trade Assurance.

2.3. Shopify
Shopify è una delle migliori piattaforme utilizzate per creare siti e-commerce, utili alla vendita on-line.
Per poter iniziare ad utilizzare Shopify sarà necessario creare un account, fornendo denominazione legale completa, indirizzo, numero di telefono, e-mail valido e qualsiasi altra informazione indicata come obbligatoria.
La persona che si iscrive al servizio sarà la sola parte contraente – cd. Proprietario del Negozio – ai fini dei Termini di Servizio previsti da Shopify, e sarà la sola persona autorizzata ad utilizzare qualsiasi account collegato al principale. Infatti, in base al piano di abbonamento acquistato, sarà possibile creare uno o più account staff per consentire ad altri di accedere all’account “madre”.
Shopify, una volta completata l’iscrizione, metterà a disposizione del futuro venditore un Account PayPal Express Checkout, che potrà utilizzare quale canale di pagamento predefinito per chi vorrà acquistare dal suo sito e-commerce.
Il venditore, comunque, avrà discrezionalità di scelta riguardo l’utilizzo del servizio PayPal Express, in quanto potrà sempre decidere di utilizzare canali di pagamento differenti.
Shopify, in favore del proprio utente, futuro venditore, mette a disposizione font e temi (sia a pagamento che gratuiti) da poter utilizzare per la creazione del sito web, nonché ulteriori servizi accessori a pagamento utili a completare il proprio profilo, quale venditore on-line.

Shopify: le fonti legislative a tutela dell’acquirente
Ad oggi, nonostante Shopify sia una delle più utilizzate piattaforme attraverso cui ideare un sito web personale, si riscontra una importante mancanza rispetto alla individuazione delle disposizioni legislative italiane che un venditore on-line avrà l’obbligo di menzionare sul proprio sito web, al fine di garantire all’acquirente un acquisto sicuro e consapevole.
In altri termini, proprio come accade nei processi di compravendita off-line, anche nel mondo dell’on-line ogni interazione di vendita tra venditore e acquirente genera un “contratto di compravendita  – che, in tal caso, rientra nella categoria dei contratti a distanza -.
Le fonti normative che, nello specifico, regolano i contratti di vendita on-line sono:
d.lgs. 70/2003, attuativo della direttiva europea sul commercio elettronico,
codice civile, contenente la disciplina generale dei contratti,
codice del consumo, con riguardo ai contratti a distanza, agli obblighi informativi, al diritto di recesso, nonché alle clausole abusive ed alla pubblicità ingannevole o comparativa,
regolamento sulla privacy n. 679/2016, che individua i diritti riconosciuti ai clienti registrati su di un sito web (quale, ad esempio, il diritto alla cancellazione dei dati personali).
Da tali fonti normative discendono una serie di obblighi per il professionista, non solo in relazione ai contenuti che un contratto e-commerce dovrà avere ma anche, e soprattutto, in relazione alle informazioni commerciali e legali che il venditore dovrà fornire sul proprio sito web affinché il cliente/acquirente possa averne conoscenza.

3. Conclusioni

Il mondo dell’e-commerce sta mettendo sempre più radici.
Se hai pensato di iniziare un’attività di vendita on-line, sappi che avrai a disposizione le piattaforme giuste per lanciarti!
Dovrai creare un tuo sito web e far produrre nuove merci, magari anche avendo un tuo personale marchio. Potrai vendere in dropshipping o utilizzando Amazon.
Insomma, hai davvero tante scelte. Ma non partire impreparato!

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Dott.ssa Adriana Valentino

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