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CONTRATTO A DISTACCO IN RETE DI IMPRESA: PRO E CONTRO

1. Introduzione contratto a distacco in reti di impresa

Oggi parliamo del contratto a distacco in reti di impresa: in un momento così delicato per l’economia, le reti d’impresa offrono numerose possibilità non solo di crescita, ma anche di sopravvivenza alla crisi. Tra i vantaggi della rete d’impresa c’è anche la possibilità di un utilizzo flessibile del personale grazie alle varie forme di codatorialità e di titolarità congiunta dei rapporti di lavoro o attraverso lo strumento del distacco.

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Le reti di impresa – o contratti di rete – sono una tipologia di associazionismo imprenditoriale su base contrattuale che permette ai singoli aderenti imprenditori e liberi professionisti (denominati retisti) di collaborare. Tra gli obiettivi della rete c’è anche l’ottimizzazione dell’impiego delle risorse umane all’interno della rete per il raggiungimento di livelli di efficienza produttiva, organizzativa e qualitativa. I retisti possono dunque sfruttare lo “scambio di lavoratori” sulla base di esigenze temporali di impiego specifiche al raggiungimento degli obiettivi comuni. Obbligatoria è l’iscrizione del contratto di rete nel registro delle imprese. Dall’iscrizione derivano due importanti effetti: l’automaticità dell’interesse al distacco delle parti e la messa “a fattore comune” dei dipendenti attraverso la codatorialità.

Ma una cosa è assumere in codatorialità i dipendenti della rete d’impresa, un’altra è distaccare un proprio dipendente verso un’altra azienda della rete. Le cose sono diverse e noi ci occuperemo del distacco. Quest’ultimo caso è quello in cui un lavoratore, assunto formalmente da un’azienda retista, viene distaccato ad altre imprese nei momenti di bassa necessità occupazionale da parte dell’impresa datrice di lavoro. Come funziona il distaccamento? Cosa dice la legislatura? Quali sono i vantaggi e gli svantaggi del contratto a distacco? Scopriamolo insieme.

2. contratto a distacco in reti di impresa: Cos’è il distacco

Il distacco è un istituto giuridico che si realizza quando un datore di lavoro (denominato distaccante) per soddisfare un proprio interesse o quello della rete di impresa mette a disposizione temporaneamente uno o più lavoratori (denominati distaccato/i) di un altro soggetto (denominato distaccatario) per l’esecuzione di una determinata attività lavorativa. Il distacco è disciplinato dall’art. 30 del D.Lgs. n. 276/2003.

Quando è legittimo fare ricorso al contratto di distacco? I requisiti:

• Interesse del datore di lavoro distaccante: qualsiasi motivazione tecnica, produttiva ed organizzativa del distaccante purché esso sia specifico, rilevante, concreto e persistente;

• temporaneità del distacco: anche se non c’è un riferimento temporale previsto dalla normativa – che varia in base al tipo di progetto per cui è richiesto il distacco – quest’ultimo deve essere temporaneo;

• svolgimento di una determinata attività lavorativa: il lavoratore distaccato deve essere abilitato ad attività specifiche e funzionali al soddisfacimento dell’interesse proprio del distaccante.

3. Obblighi nei confronti del lavoratore dipendente

Il distacco è un atto unilaterale che rientra nei diritti del datore di lavoro, se questo è ai fini del migliore svolgimento delle attività d’azienda, per questo non richiede il consenso del lavoratore (visto l’obbligo di diligenza previsto dall’articolo 2104 del codice civile). A patto che non si verifichino due eccezioni:

Cambiamento delle mansioni: è richiesto il consenso del lavoratore se il distacco comporta un mutamento delle mansioni. Queste non devono mai essere inferiori a quelle svolte dal lavoratore in forma abituale e non devono comportare una riduzione della retribuzione. Se il datore di lavoro omette di chiedere il consenso al dipendete quest’ultimo è legittimato a rifiutare il distacco senza il ricorso a sanzioni disciplinari;

Trasferimento oltre i 50 km: è richiesto il consenso anche qual ora il distacco comporti lo spostamento del lavoratore a più di 50 km dalla sede dove svolge solitamente la propria prestazione lavorativa.

4. Il distacco nel contratto di rete: vantaggi e svantaggi

Fermo restando che l’obiettivo primario del distacco è quello di favorire la circolazione dei lavoratori tra imprese collegate da un obiettivo comune, i “retisti” comprenderanno che questa forma di subordinazione al lavoro garantisce solo vantaggi. Quali?

– Flessibilità di gestione e condivisione del personale;

– Consolidamento dei rapporti con altri “retisti”;

– Condivisione del potere direttivo e principio di solidarietà, che si applica a tutti gli obblighi retributivi e contributivi;

Nell’utilizzare il distacco come strumento lavorativo utile all’interno di un contratto di rete, però, è importante agire nel massimo rispetto delle regole, evitando di incorrere in violazioni dei diritti del lavoratore.

Richiedi una consulenza

Il distacco all’interno di una rete non esclude gli obblighi di comunicazione ai sistemi informativi dei Servizi provinciali per l’impiego e la registrazione sul LUL. Se non vuoi commettere errori e vuoi fare un contratto a distacco in rete di impresa richiedi una consulenza a MyAccounting.it. Avrai un consulente esperto che potrà toglierti qualunque dubbio e saprà darti tutte le informazioni di cui hai bisogno per avviare la tua attività e seguirti sotto l’aspetto commerciale.

Novella Toloni

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