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Aprire una Partita IVA come veterinario: ecco tutti gli step da seguire

Sei un veterinario e hai deciso di metterti in proprio lavorando come libero professionista? Oppure stai per laurearti e vorresti capire come proseguire il tuo percorso professionale? In questa mini-guida troverai tutti i passi da seguire per aprire con successo la tua Partita Iva come veterinario, con uno sguardo all’iter fiscale, e il confronto tra regime ordinario e forfettario.

Il veterinario: di cosa si occupa e qual è la sua formazione

La figura del veterinario è quella di un medico che si occupa della salute e del benessere degli animali.

Sia che si tratti del nostro cane o gatto, sia che abbiamo a che fare con animali da pascolo o da allevamento, il veterinario è il professionista di riferimento per la loro cura ed eventuali ricoveri o terapie farmacologiche ed interventi chirurgici.

Per diventare veterinario è necessario laurearsi in Medicina Veterinaria e successivamente superare l’esame di Stato di abilitazione alla professione.

Una volta diventati professionisti si può scegliere di lavorare in forma individuale, associata o societaria.

Lavorare in forma individuale significa prestare servizio esclusivo come libero professionista.

Chi lavora in forma associata si inserisce in studi associati di veterinari in cui i compensi vengono ripartiti tra i componenti.

Le formazioni societarie possono invece comprendere anche diverse professionalità e ci si comporta come in un’azienda, con le diverse mansioni e quote societarie.

Un veterinario, inoltre, può scegliere di lavorare anche come dipendente presso cliniche veterinarie o altre strutture.

Cosa fare per aprire la Partita Iva come veterinario

Una volta che hai deciso di lavorare come libero professionista e quindi di aprire una Partita Iva occorre adempiere a determinate richieste di tipo burocratico.

In questo il tuo commercialista potrà aiutarti, anche online, contattando i commercialisti della piattaforma MyAccounting.it.

Prima di tutto dovrai individuare il codice di attività, che viene definito codice Ateco (2007). 

Per i veterinari sarà il 75.00.00 .

Successivamente occorrerà registrarsi come impresa individuale, compilando il Modello AA9/12 (per i soggetti diversi dalle persone fisiche il Modello da compilare sarà invece l’AA7/10).

Servirà poi l’iscrizione all’Albo professionale, con pagamento della quota di iscrizione in regola, e l’apertura di una casella postale certificata, PEC, obbligatoria per tutti i professionisti iscritti ad un Ordine.

C’è d’altro canto l’inquadramento previdenziale da ottemperare.

Qui servirà innanzitutto l’iscrizione all’ENPAV, Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza dei Veterinari, obbligatoria per chi è iscritto all’Ordine professionale ed ha una Partita Iva come veterinario.

A questa sarà necessario associare l’iscrizione all’INAIL (Istituto nazionale assicurazioni per gli infortuni sul lavoro).

Regime ordinario o forfettario: qual è il più conveniente?

E veniamo alla domanda che ti dovrai porre al momento di aprire una Partita Iva come veterinario: quale regime fiscale è migliore per te? Quello ordinario o quello forfettario?

Diciamo subito che il regime forfettario presenta degli indubbi vantaggi, non solo per chi comincia la propria attività professionale, ma anche per chi abbia l’esigenza di effettuare un passaggio dal regime ordinario, visto che la contabilità fiscale è molto più snella.

Per chi inizia, dunque, questo sarà il regime di elezione, in particolare se riterrà di rientrare nel limite dei 65 mila euro di un totale compensi annui (così dall’1 gennaio del 2020).

Le spese per compensi dovuti a collaboratori e lavoratori dipendenti, e gli utili da partecipazione agli associati, dovranno inoltre essere inferiori ai 20 mila euro.

Tra i vantaggi, uno interessante riguarda la fatturazione esente da Iva.

Un altro vantaggio non da poco consiste nell’applicazione di un’imposta sostitutiva dell’Irpef, Irap e addizionali, con aliquota al 5% per i primi cinque anni di attività e al 15% a partire dal sesto anno.

C’è però da aggiungere che per questo regime viene applicato un coefficiente di redditività stabilito per legge, per cui non si potranno scaricare i costi sostenuti durante il periodo di imposta.

Vi è poi la possibilità di usufruire della contabilità semplificata, priva della fatturazione elettronica e con la tenuta del registro delle fatture emesse e di acquisto (registro degli onorari e delle spese).

Infine, si è esenti dagli studi di settore o dai nuovi ISA, Indicatori Sintetici di Affidabilità.

Va da sé che al regime ordinario aderisce chi presenta delle entrate intese come compensi superiori ai 65 mila euro complessivi nell’anno di imposta precedente.

Chi aderisce al regime ordinario non potrà ovviamente usufruire dei vantaggi del regime forfettario.

Dichiarazione dei redditi: qualche informazione utile

Chi lavora in regime fiscale ordinario dovrà fatturare secondo modalità elettronica, e trasmettere all’Agenzia delle Entrate le fatture emesse inviando ogni 3 mesi la liquidazione iva periodica.

Ciò ha comportato già da un anno l’abolizione del cosiddetto “spesometro”, lasciando in vigore il solo “esterometro”, che si riferisce  alle sole operazioni internazionali (le fatture emesse verso soggetti non residenti in Italia).

Per chi applica la dichiarazione annuale dell’Iva, invece, essa va presentata entro il 30 aprile di ogni anno.

La dichiarazione dei redditi può essere effettuata attraverso il Modello Unico.

Chi opera in regime forfettario dovrà compilare il campo LM, mentre gli imprenditori o società dovranno compilare i campi RG oppure RF.

La piattaforma online di MyAccounting.it per consulenze gratuite

In conclusione, per un medico veterinario è molto importante lavorare con Partita Iva, in quanto ciò gli consente di esplicare al meglio la sua professionalità.

Il regime fiscale forfettario è senza dubbio consigliabile, perché più agile e ricco di vantaggi, soprattutto per chi inizia a lavorare da libero professionista.

Il servizio messo a disposizione dalla piattaforma online MyAccounting.it ti consentirà di guidarti nell’apertura di una Partita Iva come veterinario, con una prima consulenza del tutto gratuita da parte dei nostri commercialisti.

Ora tocca a te fare la tua scelta.

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