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Partita iva imbianchino: sai come fare per aprirla?

1. Introduzione

Partita iva imbianchino: vuoi avviare la tua attività ma non sai quali siano i passi da fare per non incorrere in spiacevoli errori? Noi ti aiuteremo in questo percorso dandoti tutte le informazioni di cui hai bisogno. 

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2. Imbianchino: un mestiere antico ma in continua evoluzione

Quante volte guardandoci intorno, in una stanza della nostra abitazione, nel nostro ufficio o negli spazi della nostra attività. A volte però non è l’arredamento, ma proprio quelle grandi pareti che ci circondano. E allora un colore diverso, un motivo dipinto, o una tecnica di tinteggiatura nuova possono davvero fare la differenza. Ma come per ogni altra cosa è sempre giusto rivolgersi a dei professionisti. Come per molti altri lavori artigianali i giovani non troppo facilmente ci si avvicinano. Eppure quella dell’imbianchino non è più un’attività che si limita a tinteggiare le pareti interne ed esterne di un edificio, sempre più spesso vengono richiesti decori e tecniche sempre nuove. 

Per questo motivo è una professione da tenere in considerazione per ottenere soddisfazioni sotto l’aspetto lavorativo e personale. 

Come per tutti gli altri lavori artigianali è bene ricordare che il primo passo è la “gavetta” al fianco di un imbianchino con esperienza, per apprendere le tecniche base e quelle più moderne, ma soprattutto per conoscere come gestire al meglio l’attività. 

3. Partita iva imbianchino: come aprirla

Prima di scendere nel dettaglio di tutte le pratiche necessarie per poter dare avvio alla propria attività, è bene dire che per quanto riguarda il mestiere dell’imbianchino non è richiesto alcun requisito professionale. 

Detto questo andiamo a vedere come aprire la partita Iva e quali siano gli adempimenti fiscali previsti. 

Il codice ATECO

Partiamo dal codice ATECO, ovvero il codice identificativo di ogni attività lavorativa. Nel caso dell’imbianchino è il 43.34.00 “tinteggiatura e posa in opera di vetri”. Con questo codice ATECO è possibile svolgere le seguenti attività: 

  • tinteggiatura interna ed esterna di edifici
  • verniciatura di strutture di genio civile
  • verniciatura di infissi già installati
  • posa in opera di vetrate, specchi, pellicole per vetri eccetera

E’ ovviamente esclusa l’installazione di finestre. 

Moduli e  costi

Vediamo il tutto nel dettaglio tutti i moduli che devono essere presentati per l’apertura della partita Iva e per l’avvio dell’attività. 

Sono diversi gli enti con i quali è necessario interfacciarsi, alcuni dei quali racchiusi nella Comunicazione Unica (o ComUnica): una pratica che riassume le richieste da effettuare a Agenzia delle Entrate, Registro delle Imprese, INPS (Gestione Artigiani e Commercianti ) e Inail. Il modello, una volta compilato, dovrà essere inviato per via telematica e necessiterà di una firma digitale (che ha un costo di attivazione) per essere convalidata.

Contestualmente è necessaria l’iscrizione alla Camera di Commercio (con il pagamento del diritto camerale annuale, oltre a eventuali altri bolli). Infine l’imbianchino, in quanto “artigiano”, dovrà presentare presso il Comune di residenza la S.C.I.A. ovvero la “segnalazione certificata di inizio attività” entro un mese dall’inizio dell’attività, con un costo variabile a seconda del Comune. 

4. Partita iva imbianchino: il Regime Fiscale

L’imbianchino, come i lavoratori di tutte le altre categorie, che apre una partita Iva deve scegliere sin da subito quale regime fiscale adottare: regime forfettario, regime ordinario in contabilità semplificata o contabilità ordinaria. La differenza sostanziale sta nella determinazione del reddito: in quello forfettario è sulla base del coefficiente di redditività, in quello ordinario è determinato dai ricavi meno i costi sostenuti.

Il regime forfettario

Se si è in possesso di tutti i requisiti (primo fra tutti un ricavo non superiore ai 65mila €), il regime forfettario è sicuramente il più conveniente, come abbiamo già spiegato in altre circostanze (vedi video). In base al regime forfettario quanto paga di tasse un imbianchino? Il conteggio è lo stesso che per tutte le altre categorie di ditte individuali che si avvalgono di questo tipo di regime fiscale. L’imposta sostitutiva in regime forfettario è del 15%, 5% per i primi 5 anni in caso di start-up (che prevede che la stessa attività non fosse svolta nei 3 anni precedenti l’apertura della partita Iva). A questo punto è necessario conoscere il proprio coefficiente di redditività in base al proprio codice ATECO, che nel caso degli imbianchini è pari al 86%. Viene considerata una percentuale forfettaria del 14% per le spese sostenute per l’attività. A questo punto il calcolo delle tasse da pagare è semplice, basterà moltiplicare il ricavo lordo per il coefficiente di redditività e applicare l’imposta del 15% (o 5%).

Un esempio? Se il ricavo lordo è di 50mila € il calcolo sarà: 50.000×86%= 43.000€x15%=6.450€

oppure 50.000×86%=43.000€x5%=2.150€

Ricordiamo che in regime forfettario non è obbligatoria alla fatturazione elettronica ma può essere emessa cartacea con marca da bollo da 2€ per importi superiori ai 77,47€. 

Il regime ordinario in contabilità semplificata

In mancanza dei requisiti per il regime forfettario è inevitabile la scelta del regime fiscale ordinario in contabilità semplificata. In questo caso il reddito sarà conteggiato sulla differenza tra ricavi meno costi. Su questo reddito si applicherà l’IRPEF in base agli scaglioni previsti dalla legge. Inoltre il lavoratore è soggetto ad Iva.

Il regime ordinario

In caso di superamento della soglia dei 400mila € per le attività di prestazione di servizi o dei 700mila € per le altre attività, dal regime ordinario in contabilità semplificata si passa al regime ordinario.

5. Partita iva imbianchino: versamento dei contributi

Come per tutti gli artigiani e commercianti, per l’imbianchino è obbligatorio iscriversi alla Gestione Artigiani e Commercianti INPS, che prevede un contributo fisso per redditi da 0 a 15.953€ (minimale al 2020) pari a circa 960€ per quattro rate annue. Ricordiamo che le rate hanno scadenza: il 16 febbraio, il 16 maggio, il 16 agosto ed il 16 novembre, e che è possibile optare in alternativa al pagamento in un’unica soluzione. Per redditi eccedenti il minimale si hanno tre fasce di fatturato, con distinzione anche in base l’età del professionisti e di suoi eventuali collaboratori, che vale anche sul minimale (vedi tabella).

E’ possibile richiedere una riduzione del 35% con un contributo minimo pari a circa 630€ per 4 rate annue. Questa agevolazione è prevista per tutte le partite Iva artigiani che abbiano scelto il regime forfettario (anche in un secondo momento rispetto all’apertura). La riduzione sarà applicata sia sul minimale che sull’eccedente il minimale. La richiesta dovrà essere compilata e inoltrata online ogni anno entro il 28 febbraio. Ma attenzione questa riduzione comporta un rischio: se il versamento finale annuale non è pari o superiore al contributo fisso, non sarà più garantita la piena annualità contributiva (ai fini del raggiungimento della pensione). In questo caso sarà possibile coprire la parte mancante con i versamenti dell’anno successivo. 

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Veronica Boggian

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